di iena assonnata marco benanti Preso dalle sue quotidiane “direttrici di vita” (il libretto degli assegni e il santino di Sant’Agata) il catanese”sperto” forse non vede alcune cose. Alcune cose evidenti, palesi, e anche un po’ ridicole. Quelle che accadono a Palazzo e nell’amministrazione pubblica. Malgrado la “visione onirica-mediatica”, Catania continua ad essere una “città […]
“Cara destra, se ci sei batti un colpo”
Pubblicato il 21 Dicembre 2022
Due notizie ed una riflessione. Le notizie: beni confiscati alla mafia e la militante e continua attività di una certa sinistra per quanto riguarda l’argomento. Riflessione: pare che la lotta alla mafia la faccia solo una certa sinistra, e che sia dote solo di stelle rosse e corredi vari.
Pare che alla destra, e non solo a certa destra, l’argomento non interessi, pare proprio che la destra, e non solo certa destra, abbia più a cuore il seggio elettorale, le beghe interne, il celodurismo dei vari “ducetti”, la geopolitica della mentula e non solo di quella, e l’antiamericanismo.
Oltre ad una certa nostalgia dell’ Alto Medioevo, ed oltre alla vendita di CD musicali e di capi di abbigliamento. Il resto può attendere.
Cara destra, se ci sei batti un colpo.
Anche perché l’argomento in questione non è robetta da poco, e “sentire” questo profondo silenzio che proviene dalla tue contrade, mi sgomenta. La mafia è argomento di ogni giorno, è argomento invasivo, è fatto sociale, è fatto economico, attiene alla storia e alla (non)cultura della comunità. È un fatto antropologico, cara destra.
Cara destra, se sei batti un colpo.
Anche perché se un tuo simpatizzante, aderente o militante volesse aderire alla lotta alla mafia, gli toccherebbe finire nel ventre di associazioni politicizzate ed ideologizzate, chiaramente di marca sinistra, e gli toccherebbe constatare che quelli come lui, in quel ventre non sono affatto graditi( l’ultima, ed è di alcuni giorni fa, è che se vuoi partecipare devi iscriverti all’ARCI et similia, sennò te ne resti fuori).
Cara destra, se ci sei batti un colpo.
Anche perché a furia di assentarsi, di rendersi non disponibile alla storia, si perde il senso e l’orientamento, ci si abitua all’ozio e all’incapacità, e si scivola verso una autoreferenzialità che francamente ha stancato. E che è un difetto che tu da tempo hai assunto, con i tuoi convegni a cui partecipano sempre gli stessi, più vecchi di un anno, più rincoglioniti di ricordi.
Cara destra, se ci sei batti un colpo.
Anche perché nelle tue contrade uomini che hanno fatto al lotta alla mafia pagandone un prezzo alto ce ne sono stati tanti, e non declamo nessun nome, perché chi combatte la mafia non deve avere un nome né un viso, ma solo un dovere, che precede l’ orgoglio che il cavaliere di Cau provava ogni volta che finiva la battaglia. La declamazione la lascio a certa sinistra, così come le candidature dei parenti delle vittime della mafia. Che tattica orrenda!
Cara destra, se ci sei batti un colpo.
Anche perché questa povertà di idee e di azione che ormai da anni ti caratterizza, questa assenza di giovani che da anni hanno abbandonato le tue contrade (basta partecipare ad uno dei tuoi tanti convegni per respirare l’aria del passato, del tempo che fu, l’immobilismo nostalgico dei torcicollo), questo chiudersi solo dentro il fatto elettorale, questa folla di portaborse con pochette, e di vili succhia bave del potere che ti popola, ti rende davvero brutta, insignificante, inaffidabile.
NB: chiedo scusa all’immenso concetto Pettinato se ho preso in prestito il suo incipit “ Se ci sei, batti un colpo”, ma è troppo pregno di significati per lasciarlo al suo dimenticato destino.
Gianni Coppola.
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