“Sono 38 i suicidi accertati dall’inizio dell’anno e altri 52 sono i morti per malattia o causa non ancora accertata. Morti in custodia dello Stato, nel silenzio generale”. Rita Bernardini, presidente di Nessuno tocchi Caino e candidata alle europee con la lista Stati Uniti d’Europa, nella circoscrizione Isole, Sardegna e Sicilia, lo dice commentando i dati resi noti dalla Giunta dell’Unione delle Camere penali.”Sto portando avanti uno sciopero della fame da 25 giorni – ricorda – e lo proseguirò fino alle elezioni perchè la classe politica, ma soprattutto le istituzioni, sono incredibilmente distratte rispetto al tema delle carceri: sono sordi a tutti gli allarmi che da più parti arrivano, non solo dal mondo dell’associazionismo, ma anche dalle Camere penali locali, così come da parte del Presidente della Repubblica”. “Quando, nel 2015 e 2016, ho lavorato agli Stati generali dell’esecuzione penale, dopo un enorme lavoro che coinvolgeva diversi tavoli di lavoro che hanno lavorato su tutti gli aspetti dell’esecuzione penale, è stato prodotto un progetto di legge esaustivo, per la cui realizzazione mancavano solo i decreti attuativi, caduti nel vuoto, perchè anche all’epoca si era alla vigilia delle elezioni”, aggiunge. “Chi governa – conclude Bernardini – non si preoccupa di operare al di fuori del dettato costituzionale e dei giudizi delle Corti internazionali, possono continuare ad agire nell’illegalità. Basta frequentare un carcere italiano per rendersene conto: alcune norme dell’ordinamento penitenziario nei luoghi detenzione diventano carta straccia. Chi sconta la pena in carcere, infatti, ha una recidiva altissima, intorno al 70%: questo avviene all’interno di un sistema fallimentare che costa ai cittadini miliardi di euro ogni anno”.
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