La chiusura dell’Ufficio di Catania del Garante dei diritti dei detenuti per la Regione Sicilia è un grave errore del presidente Crocetta e dell’Amministrazione da lui guidata. Si tratta infatti di un passo indietro preoccupante sul terreno della tutela dei diritti fondamentali delle persone ristrette, cui viene negato un importante presidio di assistenza e monitoraggio. Una scelta che fa seguito all’enorme ritardo con il quale il Garante regionale è stato nominato – cioè tre anni dopo l’istituzione dell’ufficio – e che non può essere motivata con la necessità di tagliare le spese del bilancio regionale, come pure alcuni hanno provato a fare in questi giorni. Il “risparmio” si fa sulle centinaia di fonti di spreco di un apparato burocratico elefantiaco come quello della Regione Sicilia, di certo non risparmiando pochi spiccioli sulla pelle, già martoriata, dei detenuti degli istituti penitenziari della Sicilia orientale.
Come Radicali invitiamo quindi la Regione, piuttosto silente sui temi del rispetto dei diritti umani, a riconsiderare la scelta compiuta, riprendendo a operare con efficienza e tempestività in un’area del Paese molto difficile come la Sicilia.
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