Buongiorno Sindaco, può spiegare in modo semplice e sintetico la vicenda del collettore?
«Il collettore fognario, opera indispensabile per il nostro territorio, è di pertinenza della Regione in quanto ente appaltante. Dal 18 gennaio 2017, giorno che segna l’apertura del cantiere, siamo qui a lamentare l’inottemperanza di enti gestori dei sottoservizi che di fatto bloccano la prosecuzione dei lavori, in particolare Enel Distribuzione che abbiamo diffidato e Tim».
Sulla stampa locale si possono leggere critiche sull’ andamento dei lavori dell’opera: come stanno le cose?
«Certe critiche sono figlie dell’ignoranza. Basterebbe leggere la relazione del Dipartimento Regionale dell’Acqua e dei Rifiuti nella quale è stato fatto presente che si è riscontrato un positivo e fattivo impulso nello sviluppo procedurale e nel rilascio di atti amministrativi grazie alla costante collaborazione con il sottoscritto per fugare ogni dubbio. Insomma, la Regione conferma che non siamo rimasti a guardare. Al contrario, abbiamo fatto tutto il possibile per accelerare i lavori con incontri in Prefettura, sollecitando lo spostamento dei sottoservizi anche presentando in extrema ratio esposti in Procura e restando sempre in contatto con la direzione regionale dei lavori».
Che fare per migliorare la viabilità nel tratto interessato dal cantiere?
«Purtroppo la viabilità è strettamente connessa con i lavori che interessano la realizzazione delle stazioni di sollevamento, ovvero strutture imponenti di circa 70 mq per 6 metri di profondità, ma è un sacrificio necessario se vogliamo che il nostro mare ritorni al suo antico splendore».
La vicenda ha per caso risvolti politici? Esiste una qualche spiegazione che richiama polemiche del passato?
«L’unico risvolto politico di questa vicenda è lo sciacallaggio attraverso mirate campagne di discredito nei miei confronti e della mia amministrazione che, ripeto, non ha alcuna pertinenza con l’opera. Al contrario, siamo intervenuti a tutela del nostro territorio e dei cittadini accelerando il rilascio delle autorizzazioni per non intralciare la programmazione dei lavori e non interrompendo i lavori durante il periodo estivo come avveniva durante la precedente amministrazione. Inoltre, aggiungo che dal’1 aprile 2022, una volta cessate le disposizioni restringenti per il contenimento dell’emergenza pandemica, è stato possibile avviare i sopralluoghi con un pool di tecnici d’ufficio, operai e vigili urbani nelle abitazioni per verificare il corretto allaccio alla rete fognaria o al corretto smaltimento. I controlli ancora oggi stanno procedendo regolarmente».
Al di là di questi rilievi, quali sono le condizioni del mare in questo momento? Esistono degli accertamenti sulla condizione delle acque nell’area di Acicastello?
«Il nostro mare è costantemente monitorato dall’ASP che periodicamente effettua dei rilievi che riferisce al Comune di Aci Castello. A seguito dell’esito dei rilievi, se si riscontrano eventuali livelli fuori norma, il Comune emette le ordinanze di divieto di balneazione. A onor del vero, nel 2022 i risultati dell’ASP sono stati positivi e non sono state necessarie ordinanze di divieto di balneazione».
Cosa si sente di dire per il futuro? Si potrà completare l’opera? E in che tempi?
«L’opera deve essere certamente completata perché nel 2023 è inammissibile ritrovarsi a fare i conti con la barbara pratica di riversare i reflui fognari a mare e soprattutto con enti gestori dei sottoservizi che non ottemperano alle richieste della stazione appaltante che, ribadisco, è la Regione Siciliana».
In generale, cosa pensa di questo problema, lo scarico delle acque a mare e i fenomeni connessi, che si trascina da decenni (abbiamo letto una volta un articolo de “La Sicilia” del 1973!)?
«Penso quello che pensano tutti i miei concittadini e cioè che questa situazione sia una vera indecenza che danneggia il nostro mare e, più in generale, l’ambiente in cui viviamo, e che inficia il benessere sanitario ed economico della nostra comunità. E proprio per questo, anche quando sembra di combattere contro i mulini a vento, continueremo a spingere per il completamento dei lavori».
Ultima domanda: quali iniziative anche turistiche si potrebbero attivare per il rilancio di un “gioiello” naturale quale il mare di Acicastello?
«L’Osservatorio Regionale conferma che i principali flussi turistici sono attratti principalmente dai nostri beni archeologici e culturali. Il mio sogno sarebbe quello di potenziare questo genere di attività nelle nostre acque rendendole accessibili a tutti e creando dei percorsi di studio e di ricerca internazionale paralleli al normale escursionismo subacqueo».
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