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Caro bollette, Mangano (Confedercontribuenti): “Quello che non vi dicono…”
Pubblicato il 23 Settembre 2022
“Dal mese di marzo gira voce del tuo arrivo nelle nostre case, e come promesso, perché le tue mantieni le promesse, sei arrivato.
Io che mi considero un uomo dello sterrato, neanche della strada, preannunciavo questa catastrofe economica da marzo, lo testimoniano le mi dichiarazioni al programma “luci spente” su Sicra Press, scopro che qualche persona più autorevole di me, l’ex presidente del consiglio Giuseppe Conte aveva posto a Mario Draghi la stessa identica visione sull’aumento del costo energetico, a dimostrazione che qualcuno in politica a volte comprede davvero ciò che accade nel paese.
Se l’aumento fosse stato di modesta entità, come tutte le crisi che abbiamo sopportato in questi ultimi anni avremmo resistito, ma l’aumento si aggira a percentuali sopra il 300%, ai più fortunati arrivano bollette che sono triplicate rispetto all’anno precedente, é chiaro che oggi se veramente esiste un’Europa che ritiene l’Italia una nazione centrale nella politica internazionale non può girare le spalle, le nostre imprese in maniera trasversale su qualunque settore sono in forte crisi, alcune scelgono anche la chiusura o la sospensione, ma questa non è una propaganda allarmistica è realtà che possiamo vedere nelle nostre strade in cui molti negozi, bar, ristoranti sono chiusi.
La BCE deve intervenire con un serio piano di copertura di questi costi, permettendo agli imprenditori di continuare l’attività che a sua volta garantisce i lavoratori, se no a breve con l’inizio dell’inverno la disoccupazione sarà ai massimi storici.
Questo è davvero il momento per comprendere che è necessaria un’ Europa unita, e non a due velocità, dove esistono stati di serie A e stati di serie B , che l’Europa non sia solo trampolino del benessere per i paesi ex Urss, oppure sicurezza militare ed economica per i paesi del nord Europa.
Lo stiamo vivendo con la guerra in Ucraina, ogni paese tratta le sua politica estera in maniera indipendente, con paesi come l’Ungheria con a capo un “Democratico Illiberale” come lui stesso si definisce, inaccettabile che questo venga consentito.
Rimaniamo in attesa dei nostri politici, che dovranno confrontarsi in Europa su questa crisi, certi della loro cecità ai problemi dei cittadini, ma capiremo se questa Europa ha davvero bisogno dell’Italia.
Giovanni Mangano (coordinatore regionale Confedercontribuenti).”
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