Compagno Nello Musumeci, il popolo siciliano è allo stremo. In te riponeva grandi aspettative, le quali sono al momento assai disattese. La nostra terra arretra e i nostri giovani emigrano. Sembra il dopoguerra. Che tristezza! Ieri si partiva con le valigie di cartone dalla stazione ferroviaria. Oggi si va via con il trolley in aereo. Ma le ragioni sono identiche.
Caro compagno Musumeci, da quando vivi nel palazzo e giri scortato hai perso il contatto con il popolo. Abbandona le velleità politiche! Abbi uno scatto d’orgoglio e frena la lenta desertificazione dei piccoli centri.
Caro compagno Musumeci, ma ti ricordi la tua vecchia segreteria al viale Libertà a Catania? C’era una ripida scala dalle quale si giungeva ad una stanzetta fredda e umida, riscaldata in inverno da una stufa a gas. Allora sì che conoscevi bene i bisogni del popolo siciliano. Vivere il disagio significa saper dare le giuste risposte. Nell’agio invece si perdono di vista i problemi veri.
Compagno Musumeci, esci dal palazzo e ascolta la tua gente! Prendi esempio dal compagno De Luca di Messina. A proposito: i miei mi dicono che è in costante ascesa. Giorno dopo giorno fa proseliti. E la sua notorietà ha già varcato lo stretto di Messina. Se non corri subito ai ripari a breve potrebbe prendere il tuo posto.
Firmato: Chiunque il quale.
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