Caro Minzolini ti scrivo…


Pubblicato il 12 Dicembre 2011

Tutto nel mondo è burla (Falstaff, Verdi)Lettera aperta al direttore del Tg1, Augusto Minzolini

Caro collega e maestro,come altrimenti un povero cronista di provincia potrebbe rivolgersi alla tua persona? E poi, perché tacerlo, come non pensare al caro “cumpare e nipote” di Miseria e Nobiltà? La tua nobiltà e la miseria altrui.

Ma davvero hanno osato rinviarti a giudizio per presunto peculato, in relazione all’uso della carta di credito aziendale, questi zoticoni? L’ 8 marzo prossimo, giorno della donna (non lo dire a Berlusconi che poi si confonde) e giorno del mio compleanno (non dirgli nemmeno questa, ti prego) comincerà a Tuo carico il processo davanti ai giudici della VI sezione collegiale di Roma. Dicono che avresti sforato in 14 mesi il budget a tua disposizione per circa 65 mila euro. E per dimostrare quanto falsa è l’accusa hai già restituito la somma all’azienda.

La Rai ha annunciato che “si costituirà parte civile entro il termine di decadenza previsto dalla legge, sempre l’8 marzo, per il danno di immagine e per i residuali profili di danno non patrimoniale”.

Davvero il mondo alla rovescia! Tu che per anni mi hai ricordato, alle venti della sera, mentre mangiavo un carciofo crudo, cos’è il giornalismo vero, quello che non guarda in faccia a nessuno, nemmeno alla propria di faccia, ora ricevi questo trattamento. Sono senza parole. Senza parole per la commozione e per l’ammirazione: per come si può arrivare a tanto….a tanta maestrìa. L’ho premesso che sei maestro! E quelle accuse di servilismo verso il Premier più amato dalle Italiane? Ma suvvia! Fandonie di invidiosi!

Ora, caro collega e maestro, tu dici: «MONDO DI TROGLODITI» e aggiungi: «volevano farmi saltare dalla direzione del Tg1 già quando c’era il voto di fiducia al Senato il 14 dicembre 2010. Quello che non sopporto di questa vicenda è che vengono utilizzati strumenti del genere per raggiungere l’obiettivo. Questo vi dà l’idea della società di trogloditi in cui viviamo». Sante parole, ma che dico: sacrosante parole!

E però, caro collega e maestro, ci sarebbe chi, in questa oscura provincia, avrebbe fatto addirittura meglio di te. In quel di Catania c’è stato un sovrintendente, un tempo noto per le messe in scena, al Teatro Massimo Bellini che in quanto a spese – come dire aziendali, o meglio di rappresentanza – sembrerebbe aver fatto meglio (o peggio, direbbero i soliti invidiosi). Ora, non voglio di certo paragonare le performance di un TIGGI’ del Tuo livello con un balletto o addirittura con una messa in scena antimafia, seppure con tutto il pregio di Klaus Davì. Ci mancherebbe!

Però, riuscire a spendere più di te in cene, alberghi e quant’altro, senza specificare gli invitati che dovrebbero giustificare la spesa: chapeau! E complimenti per la passione per la privacy che, evidentemente, condividete.

Caro collega e maestro, non voglio fare paragoni blasfemi, ma mi sia consentito un accostamento di figure: da una parte ci sei Tu, impareggiabile professionista, dall’altra Antonio Fiumefreddo, dott. avv. prof. ex sovrintendente, ex assessore, ex legale del Presidente della Regione Raffaele Lombardo.

Siete tutti e due impareggiabili nelle vostre figure. Ma la giustizia è giustizia e l’onore è onore: pertanto io, caro collega e maestro, te lo dovevo proprio dire che a Catania c’è chi –dicono i bene informati- avrebbe fatto meglio e di molto meglio di Te.

Con fervida Partecipazione e vivida Trepidazione.Marco Benanti

P.S. Se davvero ti costringeranno ad andare via dal tg nazionale, potresti mettere una buona parola sul tuo concorrente catanese? Sai, non ha più nessun incarico pubblico e, da parte tua, sarebbe un beau geste.Ah, l’onore! Cos’è l’onore? (Falstaff di Giuseppe Verdi, tanto per restare in tema)


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