Cartella clinica informatizzata. Interrogazione dell’on. Angelo Attaguile al ministro della Salute


Pubblicato il 10 Novembre 2015

Il deputato nazionale Angelo Attaguile, segretario di ‘Noi con Salvini’, ha rivolto una interrogazione al ministro della Salute Beatrice Lorenzin al fine di sollecitare la piena applicazione su tutto il territorio italiano, in modo coordinato tra le varie regioni, della cartella clinica elettronica con duplice obiettivo di ridurre gli sprechi nella sanità e offrire, al contempo, ai pazienti un servizio di qualità più elevata.

“La cartella clinica informatizzata –spiega l’on. Angelo Attaguile- rappresenta uno strumento importante per la sanità perché permette di fornire ai pazienti servizi affidabili ed esaurienti, in modo efficiente ed economico. Una buona cura, infatti, dipende anche dalla possibilità di avere tempestivamente una storia accurata del paziente. Senza queste informazioni può accadere di ripetere esami, di trascurare risultati precedenti, di ignorare allergie ed intolleranze. Per questo le informazioni cliniche devono essere sempre a portata di mano. Peraltro – aggiunge il deputato Angelo Attaguile- scrivere a mano cartelle cliniche, referti e prescrizioni, così come archiviare dati su carta, si sta sempre più dimostrando un metodo antiquato e antieconomico tanto che la cartella clinica tradizionale è sempre più voluminosa, con documenti provenienti da moltissime fonti, in cui risulta difficile trovare tempestivamente l’informazione necessaria. Inoltre l’interpretazione dei documenti è spesso complicata da grafie incomprensibili”.

Il parlamentare catanese nella sua interrogazione evidenzia peraltro gli indiscussi vantaggi rappresentati dal reperire facilmente online, in pochi secondi, i dati di ogni paziente, indipendentemente dalle dimensioni dell’archivio e dal numero di cartelle in esso contenute.

Attaguile mette in guardia ancora dalla ormai “diffusa abitudine di indire gare d’appalto per l’esternalizzazione a ditte private della custodia e gestione delle cartelle cliniche, affidando documenti contenenti dati sensibili a personale dipendente delle ditte aggiudicatarie non di rado ben identificato e idoneamente formato in materia. Questo tipo di servizio oltretutto –rincara l’on. Angelo Attaguile- comporta costi di diverse centinaia di migliaia di euro che gravano sul Fondo Sanitario, mentre le cartelle con oltre quindici anni potrebbero essere benissimo affidate alla custodia degli Archivi di Stato e i cittadini che ne avessero necessità, potrebbero inoltrare richiesta di copia conforme all’Archivio nazionale presente in ogni città”.

L’on. Attaguile chiede pertanto al ministro della Salute “se non intenda attivarsi al fine di coordinare con le regioni un servizio informatico comune tra le varie realtà sanitarie, al fine di poter beneficiare concretamente degli indiscussi benefici per i cittadini e gli operatori della cartella clinica elettronica”.


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