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“Caso consultorio”, interviene Osservatorio Nazionale sulla Pubblica Amministrazione
Pubblicato il 12 Febbraio 2024
COMUNICATO
“Immobili della Biblioteca di via Gallo: l’Osservatorio chiede di accertare la
legittimità legale e sanitaria del “poliambulatorio ASP” che occupava
abusivamente parte dei locali in questione. L’Osservatorio Nazionale sulla Pubblica Amministrazione, grazie alle denunzie del quale sono stati sgomberati dagli occupanti abusivi i locali delle Biblioteche Riunite
Civica e Ursino Recupero di via Gallo, sull’argomento non intende fermarsi e pone
all’attenzione formale delle autorità preposte e dell’opinione pubblica un’altra
questione assai delicata. Si tratta, in particolare, della presenza, anch’essa abusiva, nei medesimi locali, di un
“Poliambulatorio ASP (Azienda Sanitaria Popolare)”.
A giudizio del presidente dell’Osservatorio, l’avv. Vito Pirrone, che ha inoltrato un
dettagliato esposto in merito all’ASL (Azienda Sanitaria Locale) di Catania, lo
svolgimento di attività sanitarie nel sito in questione, come dichiarato dagli
occupanti in diverse interviste pubblicate dalla stampa locale, costituirebbe una
tripla violazione di legge: la prima per l’occupazione abusiva, la seconda per il
probabile furto di energia elettrica ed acqua, e la terza per lo svolgimento di attività
sanitarie prive delle necessarie autorizzazioni, delle attrezzature sanitarie previste, del
personale e della titolarità medica della struttura, che non risulterebbe disporre di un
direttore sanitario responsabile. Per Pirrone, infine, “è gravemente fuorviante
l’apposizione nella targa della struttura in questione, della sigla “ASP”, la stessa
adoperata da varie strutture socio-sanitarie pubbliche ufficiali, ma utilizzata anche dal
sedicente “poliambulatorio” in questione.
“Prima di stabilire che uso fare della ex casa del Barone Ursino”, ha detto in merito
l’avv. Pirrone, “le autorità preposte dovrebbero accertare la presenza o meno delle
varie violazioni del codice penale, in parte citate nell’ esposto, e soprattutto verificare
se la Biblioteca avesse già destinato quei locali ad usi meramente bibliotecari, come
pare abbia espressamente indicato il donatore al momento del lascito”.
“Mi auguro”, ha concluso Pirrone, “che l’Amministrazione Comunale di Catania e gli
organi della Biblioteca, che è l’unica titolare della proprietà dell’immobile di via
Gallo, non vogliano rendersi complici di illegalità, né vogliano determinarne, a loro
volta, di altre, anche se solo per la scarsa o incompleta conoscenza dei fatti reali”. “
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