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“Caso consultorio”, interviene Osservatorio Nazionale sulla Pubblica Amministrazione

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COMUNICATO

“Immobili della Biblioteca di via Gallo: l’Osservatorio chiede di accertare la

legittimità legale e sanitaria del “poliambulatorio ASP” che occupava

abusivamente parte dei locali in questione. L’Osservatorio Nazionale sulla Pubblica Amministrazione, grazie alle denunzie del quale sono stati sgomberati dagli occupanti abusivi i locali delle Biblioteche Riunite

Civica e Ursino Recupero di via Gallo, sull’argomento non intende fermarsi e pone

all’attenzione formale delle autorità preposte e dell’opinione pubblica un’altra

questione assai delicata. Si tratta, in particolare, della presenza, anch’essa abusiva, nei medesimi locali, di un

“Poliambulatorio ASP (Azienda Sanitaria Popolare)”.

A giudizio del presidente dell’Osservatorio, l’avv. Vito Pirrone, che ha inoltrato un

dettagliato esposto in merito all’ASL (Azienda Sanitaria Locale) di Catania, lo

svolgimento di attività sanitarie nel sito in questione, come dichiarato dagli

occupanti in diverse interviste pubblicate dalla stampa locale, costituirebbe una

tripla violazione di legge: la prima per l’occupazione abusiva, la seconda per il

probabile furto di energia elettrica ed acqua, e la terza per lo svolgimento di attività

sanitarie prive delle necessarie autorizzazioni, delle attrezzature sanitarie previste, del

personale e della titolarità medica della struttura, che non risulterebbe disporre di un

direttore sanitario responsabile. Per Pirrone, infine, “è gravemente fuorviante

l’apposizione nella targa della struttura in questione, della sigla “ASP”, la stessa

adoperata da varie strutture socio-sanitarie pubbliche ufficiali, ma utilizzata anche dal

sedicente “poliambulatorio” in questione.

“Prima di stabilire che uso fare della ex casa del Barone Ursino”, ha detto in merito

l’avv. Pirrone, “le autorità preposte dovrebbero accertare la presenza o meno delle

varie violazioni del codice penale, in parte citate nell’ esposto, e soprattutto verificare

se la Biblioteca avesse già destinato quei locali ad usi meramente bibliotecari, come

pare abbia espressamente indicato il donatore al momento del lascito”.

“Mi auguro”, ha concluso Pirrone, “che l’Amministrazione Comunale di Catania e gli

organi della Biblioteca, che è l’unica titolare della proprietà dell’immobile di via

Gallo, non vogliano rendersi complici di illegalità, né vogliano determinarne, a loro

volta, di altre, anche se solo per la scarsa o incompleta conoscenza dei fatti reali”. “

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Iene Sicule

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