Comunicati Stampa

Caso della giovane catanese Sarah, figlia di genitori tunisini. L’avvocato Giuseppe Lipera fa sospendere il processo e chiede la ricusazione del Giudice Rosario Maria Annibale Cupri che, su richiesta dell’Avvocatura dello Stato, aveva anticipato l’udienza, non pronunciandosi sulla richiesta formulata dall’ Avv. Giuseppe Lipera di cancellazione delle frasi ingiuriose nei propri confronti

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comunicato stampa dallo studio Lipera

Il caso è quello ormai noto della giovane Sarah, che è nata a Catania il 2 maggio del 2003, ma è figlia di genitori di nazionalità Tunisina che si erano trasferiti a Catania, muniti di regolari visti e permessi, nel corso dell’anno 2000.

Sarah, rapita dal padre in tenera età, rientrata finalmente a Catania dalla madre, è stata erroneamente ritenuta straniera ed ha ricevuto un decreto di espulsione da parte delle autorità.

Il Giudice Rosario Maria Annibale Cupri, chiamato in appello a decidere sul decreto di espulsione della giovanissima ragazza nata a Catania, aveva rinviato la causa per la precisazione delle conclusioni all’udienza dell’ 8 maggio 2024 ma, sollecitato attraverso due istanze differenti, nulla aveva espresso in merito alla richiesta, formulata dal difensore della ragazza, affinché venisse disposta la cancellazione degli improperi rivolti allo stesso, contenuti negli scritti difensivi depositati dall’Avvocatura dello Stato.

Nella memoria di costituzione depositata dall’Avvocatura dello Stato era infatti presente la seguente frase: “è bene, però, subito fugare ogni dubbio in relazione alle farneticanti elucubrazioni – dal valore più politico che giuridico – sulla cittadinanza della ragazza”.

Il difensore della giovane Sarah aveva chiesto all’udienza del 19 febbraio 2024 e con due diverse istanze del 18 marzo 2024 e del 19 aprile 2024 la cancellazione della frase, ma il Giudice aveva dichiarato di voler decidere la questione della cancellazione degli insulti unitamente al merito della causa.

Infine è accaduto che, in data 15 aprile 2024, l’Avvocatura dello Stato depositava una richiesta affinché l’udienza, già fissata per la precisazione delle conclusioni all’ 8 maggio 2024, fosse sostituita dal deposito di note scritte, poiché l’Avvocatura dello Stato, essendo a corto di personale, non avrebbe potuto essere presente all’udienza.

Il Giudice in data 22 aprile 2024, in riscontro a detta istanza, disponeva l’anticipazione dell’udienza dell’8 maggio 2024 al 29 aprile 2024, ancora una volta, senza pronunciarsi sulla chiesta cancellazione degli improperi contro il difensore della ragazza, i cui scritti venivano definiti “farneticanti elucubrazioni”.

L’avv. Giuseppe Lipera a questo punto ha presentato ricorso per la ricusazione del Giudice ed il processo è stato pertanto sospeso.

Catania 27 aprile 2024.

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Iene Sicule

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