È stato fissato il 23 dicembre prossimo il tanto atteso tavolo tecnico comunale per la vertenza dell’istituto per minori “Mary Poppins”, che oggi ha visto protagoniste di un sit-in, le lavoratrici a un passo dal licenziamento.
L’allarme è scattato a seguito del taglio dei finanziamenti del 50 % da parte dell’amministrazione comunale, costretta a ridimensionare il servizio (annullamento del centro diurno e ridimensionamento del servizio di assistenza scolastica agli studenti meno abbienti, compresi alcuni affidato dal Tribunale) a causa del dissesto economico finanziario, ma gli esponenti di Cgil, FP Cgil, Fisascat Cisl e UGL, rappresentati rispettivamente da Rosaria Leonardi e Alfio Leonardi, Rita Ponzo e Giorgio Pizzati- che oggi hanno organizzato la protesta a fianco delle operatrici, sono certi che il taglio del 50% possa essere molto ridimensionato.
La notizia dell’incontro del 23 è stata confermata dal sindaco Salvo Pogliese che dopo la protesta di stamattina ha ricevuto i sindacalisti. I rappresentanti dei lavoratori hanno preso atto della disponibilità da parte del primo cittadino, ma non si esprimono ottimisticamente, almeno in questa fase.
La data del 23 dicembre è vicina ma è anche troppo a ridosso delle festività natalizie per potere rappresentare una scadenza utile al riavvio di una programmazione “salva servizio”. Il sindaco Pogliese inoltre ha dichiarato attendere ulteriori sviluppi legati al bilancio comunale, i cui documenti sono stati consegnati pochi giorni fa.
“Che la situazione economica del Comune sia difficile è noto a tutti, ma sin all’inizio della crisi ufficiale, gli amministratori avevano chiaro che la partita del Welfare e in particolare dei servizi sociali riservati alle famiglie disagiate, non puó pagare il prezzo più alto. – spiegano la segretaria confederale della Cgil di Catania, Rosaria Leonardi, e il dirigente della Fp Cgil catanese, Alfio Leonardi- L’ Istituto Mary Poppins si trova a Librino , quartiere difficile ma nello stesso tempo ricco di energie positive. Lasciare sole tante famiglie che non potranno più contare su un servizio speciale riservato ai minori, significa calpestare i destini di tanti genitori e figli. Nessuno di noi può assumersi questa responsabilità”.