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Caso Scammacca, l’imprenditore scrive al Ministro della Giustizia: “Procure non hanno informato gli organi istituzionali per procedimenti in cui sono coinvolti magistrati dell’Anm”
Pubblicato il 14 Novembre 2011
di Marco Benanti, iena giudiziaria
Quattro Procure (Catania, Messina, Reggio Calabria, Catanzaro) interessate da una vicenda intricata ed inquietante, il Ministro della Giustizia Nitto Palma sollecitato, di recente, ad intervenire per fatti gravi di omissione denunciati, con la richiesta di informare direttamente il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, quale Presidente del Csm. Continua la battaglia legale e civile dell’imprenditore catanese Angelo Scammacca.
Scammacca (nella foto) si batte da tredici anni per la riapertura delle indagini dopo essere stato condannato per azione di responsabilità civile da un giudice catanese, sulla base della infedele relazione redatta da un consulente mafioso coinvolto nella bancarotta dello stesso fallimento. L’imprenditore, con tenacia encomiabile malgrado un contesto generale di ignavia e di indifferenza, ha accusato giudici e pubblici ministeri, ha scritto al Csm. Nessuno lo ha citato in giudizio per calunnia, ma nessuno ha voluto riaprire le indagini.
Gli ultimi sviluppi, comunicati al Ministro della Giustizia, sono questi: Scammacca ha inviato al Ministro Palma, il 13 settembre scorso, un esposto sulla sua vicenda, allo stato rimasto privo di riscontro. La Procura di Messina –il 15 settembre scorso- ha riassegnato un fascicolo nato da un esposto riguardante la sua vicenda al sostituto procuratore Stefano Ammendola, il quale ha chiesto ai carabinieri di Catania di sentire Scammacca per meglio specificare i nomi e gli eventuali reati che sarebbero stati commessi da magistrati catanesi. La Procura di Catanzaro –il 13 ottobre scorso- ha avvisato l’imprenditore “quale parte offesa” di avere avanzato richiesta di archiviazione di un procedimento iscritto nei confronti di “ignoti” in data 21 luglio 2005 per il reato di abuso d’ufficio. Scammacca ha presentato opposizione all’archiviazione.
Scrive Scammacca: “detto procedimento –a me sconosciuto- era stato iscritto lo stesso giorno che avevo sottoposto all’attenzione del Procuratore Generale di Reggio Calabria, l’atto di opposizione relativo ad altro procedimento …., che anche la Procura di Reggio Calabria nel 2000 aveva iscritto nei confronti di ‘ignoti’. (Anche questo procedimento mi era sconosciuto).”
Conclude Scammacca nella comunicazione al Ministro Palma: “adesso, in attesa che anche la Procura di Reggio Calabria cerchi di definire altri possibili procedimenti insabbiati; mi permetto di fare rilevare che le suddette Procure eludevano l’obbligo di informare gli Organi Istituzionali competenti, iscrivendo i procedimenti ex art 11 (cioè coinvolgenti magistrati, ndr) nei confronti di ignoti. Inquietante circostanza che la S.V. potrà facilmente approfondire”.
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