Caste e Vergogne, Catania, clamoroso: sullo scandalo del tribunale lavoro Raffaele Stancanelli dice qualche verità. Avviata ricerca di mutande di ferro per lui!

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Passa magari tempo, ma la realtà affiora. In tutto il suo squallore. Ecco cosa ha dichiarato l’ex primo cittadino su una vicenda emblematica di come si snodano i rapporti di Potere, di chi comanda sul serio. E non solo sotto l’Etna… Mai come in questa occasione allora vale il detto: “datemi un cavallo servirà a chi ha detto la verità. Per scappare”.

di iena senza toga marco benanti

“Sull’affitto di via della Carvana anche io, in tempi non sospetti, ho fatto dichiarazioni. Sicuramente quello non è stato un affare per l’amministrazione. E’ stata una scelta non politica, ma tecnica, che non passò dalla Giunta, ma venne fatta dal direttore del Patrimonio dell’epoca, avv. Marco Petino, su richiesta della commissione delle Manutenzioni presso la Corte d’appello del Tribunale di Catania. Una volta fatto il contratto ormai non si poteva più rescindere. Ora se è vero che col decreto del Fare si possono annullare i contratti, il primo da cancellare è proprio quello della sede di via della Carvana. Quindi appoggio in pieno la linea del sindaco”

Così Raffaele Stancanelli, già primo cittadino di Catania, su LaSicilia del 20 agosto 2013, pag 22.

Sulla vergogna del trasferimento del tribunale lavorohttp://www.ienesiciliane.it/cronaca/9724-catania-circolo-degli-amici-scandalo-tribunale-lavoro-lavv-maccarrone-avvocatura-genuflessa-alla-casta-dei-magistrati.html

quindi, viene fuori che la decisione passò sotto il naso della giunta Stancanelli. E fu la decisione maturò dentro le stanze del Potere giudiziario catanese, in quella commissione dove sono rappresentati i vertici degli uffici giudiziari(e magari l’ordine degli avvocati).

Niente male. E l’amministrazione Stancanelli andò avanti, però. Siamo arrivati al paradosso (ma a Catania va bene pure questo) del pagamento di due affitti, per via Verona, attualmente sede in via di rapida dismissione e via Guardia della Carvana. Il tutto nella città dove il comune e in generale il pubblico è alla disperata ricerca di soldi. Però 800 mila euro l’anno si possono dare. In un silenzio pressocchè unanime, tranne rare voci.

Ora, comunque, il sindaco Bianco ha ribadito (lo aveva fatto in campagna elettorale) che questo contratto va rescisso. Attendiamo. Ma dire mai. Stavolta il comunicato stampa -se il contratto sarà rescisso per davvero- lo copieremo. Subito.

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Redazione Iene Siciliane

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