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Catania, a scuola con i guanti per il freddo: di chi è la colpa? Oltre la “polemica politica” c’è da fare per levarsi…la sciarpa!
Pubblicato il 23 Gennaio 2014
Mattinata di protesta in una scuola dei “Cappuccini”…di iena senza bandiera
Mentre l’assessore alle politiche scolastiche Valentina Scialfa afferma che la colpa è delle passate amministrazioni e che la soluzione arriverà a breve (conserveremo memoria di questi impegni), ai “Cappuccini”, in un pezzo del centro storico cittadino, a poche decine di metri dall’ospedale “Vittorio Emanuele”, esiste da anni una scuola…”dimezzata” da tempo. E’ la “Giovanni Paolo II”.http://www.ienesiciliane.it/cronaca/13435-catania-innovativa-a-lezione-con-giubbotti-sciarpe-e-guanti-stamane-protesta-alla-scuola-giovanni-paolo-ii-andrea-doria-di-via-case-sante.html
Scenario: una serie di disservizi, con la “chicca” di un impianto di riscaldamento che esiste solo sulla carta: non c’è l’allacciamento necessario per farlo funzionare, ergo i bambini in questo periodo si devono arrangiare con guanti, sciarpe e altro.
Stamane, un gruppo di genitori ha protestato, ricordando i disagi di ogni giorno, assieme al loro rappresentante del consiglio d’istituto Francesco Duca e al consigliere comunale Alessandro Messina del gruppo consiliare di centrodestra”Tutti per Catania”.
Sono arrivati i tecnici del comune, per l’ennesimo sopralluogo.
Il preside Vincenzo Costanzo, che è arrivato nel settembre scorso, ha risposto alle domande dei cronisti: “non ci sono tempi precisi -ha dichiarato- qualcosa si sta muovendo, purtroppo per le pubbliche amministrazioni c’è da aspettare per determinate esigenze e tempi”.
Ci sono aspetti -tanto per cambiare -surreali in questa nuova “pagina del servizio pubblico che non c’è”: l’impianto della caldaia non è stato mai collaudato -come ricorda Duca. I problemi si sommano ai problemi. “Sono 5 anni che aspettiamo” -ha affermato Duca.
Andiamo all’elenco delle “incompiute”: l’accesso per i disabili è, come dire, “frenato” dai continui allagamenti, l’impianto elettrico non regge il carico e così le stufe approntate per l’emergenza si spengono. Niente male. Potenziare l’impianto quando?
Il cortile è stato -come dire- messo in sicurezza isolando una zona con un catenaccio; non solo, in passato, i problemi di sicurezza generale si sono riproposti.
Un immobile di proprietà pubblica, invece di essere utilizzato per la collettività, resta in queste condizioni (vedi foto in alto), finale: fra un mese ci torneremo. Al di là di Stancanelli e Bianco, del Catania e del Palermo, della Roma e della Lazio, vedremo se le cose si fanno. Sul serio.
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