Catania, allarme sicurezza? Siame alle solite!

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Pubblichiamo le considerazioni di Tommaso Vendemmia (nella foto), segretario generale del sindacato di polizia Siap Catania….A cura di Iena in Divisa“Somiglia tanto ad uno slogan appartenente ai saldi di stagione. Ora inizieranno le polemiche e le richieste di presenza delle forze dell’ordine da parte di chi ha l’obbligo di dare risposte alla collettività. Si parla di telecamere, si mantengono ancora le pattuglie appiedate dei militari, si persevera con un controllo del territorio a due velocità, ma nessuno mette mano concretamente per cambiare lo stato delle cose, terreno che scotta? I Poliziotti e tutti coloro che contribuiscono al mantenimento della sicurezza, sono diminuiti e non hanno le stesse risorse, i copiosi tagli hanno messo a terra la macchina della sicurezza, quindi dello sviluppo territoriale, quindi del vivere in tranquillità. Sei volanti a turno, quattro pattuglie in moto a turno, nessun miglioramento per le strutture fatiscenti e frammentate, il tutto per una città di frontiera meta di turisti. Solo grazie alla perseveranza degli operatori e ai sacrifici individuali si garantiscono le risposte al crimine. Ma chi ha mai detto che le attività criminali sono diminuite, chi può pensare un attimo che a Catania, terra martoriata e depredata, sia in calo la microcriminalità?. Le risposte vengono dalla strada e nessuno le potrà smentire. Oggi forse tutti comprenderanno meglio che gli interventi sulla sicurezza sono appartenuti a slogan elettorali che naturalmente non hanno prodotto risultati, noi lo diciamo da tempo.Si riparla del tanto pubblicizzato sistema di videosorveglianza, che oltre a non sapere che fine ha fatto, è comunque un valore aggiunto è non la soluzione, non è deterrente per i criminali e non è utile alla Polizia, è un’altra trovata per far percepire al cittadino la sicurezza. Non esistono inoltre zone predilette e abituali degli scippatori ma luoghi sicuri da dove scappare ed eludere eventuali interventi. Certo che se dotassimo di più strumenti le forze dell’ordine la questione sicuramente sarebbe di gran lunga diversa, ma come si sa, ci sono protocolli da osservare, come la divisione del territorio tra Polizia e Carabinieri, oppure sale operative antiquate e non funzionali per le risposte immediate o ancora, il decreto svuota carceri che mette fuori chi delinque.Naturalmente a tutto questo contribuisce lo stato del territorio: strade e quartieri poco illuminati, sporchi, non attrezzati, traffico ingestibile che restringe le vie della città e che poi può tardare i soccorsi ( per esempio il nuovo piano viario che blocca la Questura di Catania ), pochi centri di aggregazione giovanile, parchi lasciati all’incuria e ai vandali o peggio. Una cosa è evidente a tutti, pare che le Autorità locali non siano in grado di cambiare il trend negativo, magari razionalizzando e ottimizzando le risorse che ci sono, come suggerito dalle parole del Ministro Cancellieri, Autorità che snocciolano statistiche che spesso si scontrano con la realtà quotidiana. Una cosa è certa: che il cittadino potrà sempre contare sull’operato dei singoli appartenenti animati solo dalla missione per cui sono chiamati”.

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Redazione Iene Siciliane

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