di Fabio CantarellaE’ allarme HIV a Catania dopo che la Polizia Postale e delle Telecomunicazioni, coordinata da uno dei migliori investigatori al mondo che risponde al nome di Marcello La Bella, ha individuato e ottenuto l’arresto di un pedofilo sieropositivo. Si tratta di Pasquale Rabuazzo 54enne catanese ritenuto responsabile di violenza sessuale ai danni di un minore.Il Gip ha concesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, ma adesso preoccupa il fatto che l’uomo possa aver contagiato qualcuna delle sue vittime indifese. Solo alcuni giorni fa gli uomini in forza alla Questura di Catania lo avevano sorpreso in auto in compagnia di un ragazzino, appena quattordicenne, in atteggiamenti intimi inequivocabili. Tanto che Rabuazzo tentava di darsi alla fuga ma veniva bloccato e identificato.Da quel momento la Procura della Repubblica di Catania, guidata da Giovanni Salvi, avviava delle indagini immediate, delegate per l’appunto alla Polizia postale, al fine di acquisire ulteriori particolari. E cosi’ dal personal computer sequestrato al domicilio del sospetto pedofilo emergevano particolari inquietanti tra cui la navigazione tra siti a carattere pedopornografico. Individuati anche diversi contatti telefonici tra il minore abusato e lo stesso Rabuazzo che, hanno appreso gli investigatori, era solito pubblicare annunci su internet nell’intento di adescare ragazzini. La Polizia postale ha potuto anche apprendere che il Rabuazzo metteva annunci dello stesso tenore nei bagni di locali pubblici tanto che l’utenza telefonica in essi riportata era a lui riferibile.Il particolare piu’ inquietante pero’ e’ stato l’apprendere che l’indagato e’ sieropositivo. Una notizia che ha seminato il panico e che ha spinto gli investigatori a lanciare un allarme pubblico: “appare doveroso segnalare l’accaduto alla collettività in guisa da consentire a quanti abbiano intrattenuto rapporti a rischio contagio con il Rabuazzo di determinarsi al fine di svolgere accertamenti sanitari e di segnalare eventuali abusi all’Autorità giudiziaria”.Nei giorni scorsi un’altra importante operazione della Polizia postale aveva consentito d’individuare una donna che travestita da suora abusava del figlioletto di soli otto anni ricorrendo a rituali agghiaccianti, aiutandosi con una croce. Una pista che gli investigatori stanno seguendo con estrema attenzione specie perche’ dalle numerose immagini rinvenute su internet la sensazione e’ che diversi rituali siano compiuti all’interno di chiese o comunque di luoghi realizzati per il culto.La pista delle sette e dei rituali satanici e’ seriamente seguita dagli investigatori che temono come l’episodio della donna travestita da suora possa essere marginale rispetto al contesto non ancora emerso. Si starebbe lavorando anche sulle immagini scovate nelle sottotracce di internet con l’obiettivo d’individuare tutti i luoghi di culto eventualmente coinvolti. Indagini sofisticate che potrebbero confermare quanto si sussurra da sempre, ossia che alle pendici dell’Etna le sette sataniche ci sono e sono piuttosto operative.
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