di iena assonnata marco benanti Preso dalle sue quotidiane “direttrici di vita” (il libretto degli assegni e il santino di Sant’Agata) il catanese”sperto” forse non vede alcune cose. Alcune cose evidenti, palesi, e anche un po’ ridicole. Quelle che accadono a Palazzo e nell’amministrazione pubblica. Malgrado la “visione onirica-mediatica”, Catania continua ad essere una “città […]
Catania, altro che “primavera” qui pagano sempre i più deboli: l’ultimo allarme lanciato dall’Uneba
Pubblicato il 09 Settembre 2013
Notizie preoccupanti arrivano da Palazzo degli Elefanti…a cura di iena di strada
Il Vice Presidente del consiglio comunale Agatino Tringale, ha ricevuto stamane una rappresentanza degli istituti educativi assistenziali Uneba di Catania, i quali hanno esternato la loro preoccupazione per le recenti comunicazioni rilasciate dall’assessore ai servizi sociali, durante un incontro con le rappresentanze degli istituti, in riferimento all’organizzazione del servizio educativo assistenziale in favore dei minori con disagio sociale per l’anno 2013/2014.
Da tale incontro è infatti emerso che tale servizio subirà drastici tagli a danno dei minori provenienti dai quartieri più svantaggiati, poveri e a rischio di dispersione scolastica e delinquenza minorile. Un altro colpo mortale sarà inoltre inflitto all’occupazione di quanti operano con professionalità e competenza all’interno di tali istituti, molti dei quali saranno costretti a chiudere.
Si chiede pertanto all’Amministrazione comunale di provvedere a recuperare i fondi necessari al mantenimento degli attuali livelli assistenziali attraverso l’utilizzo delle maggiori risorse assegnate dalla Regione al Comune di Catania sul fondo per le Autonomie Locali, che sono superiori di oltre un milione di euro rispetto all’anno precedente.
L’Assemblea dei centri educativi associati Uneba, che si è riunita il 2 settembre scorso nella sede provinciale di Catania, ha dichiarato lo stato di agitazione e ha preannunciato l’avvio di azioni di protesta contro il taglio annunciato, a tutela e salvaguardia dei minori e delle famiglie disagiate della nostra città, nonché a difesa del posto di lavoro degli operatori e insegnanti impiegati in detti istituti. Ancora una volta, a causa della crisi economica che ci affligge ormai da diversi mesi, a pagare sono le persone meno agiate e le fasce più deboli.
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