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Catania, antimafia: sequestrati dalla Dia beni per un valore di oltre 500 mila euro
Pubblicato il 04 Dicembre 2012
a cura di iena antimafia
La Direzione Investigativa Antimafia di Catania ha sequestrato un patrimonio costituito da diversi conti correnti, immobili, autovetture, motoveicoli ed una ditta individuale per un valore di circa cinquecento mila euro a Ursino Gaetano Giacomo, nato a Catania il 02.12.1971.
Il sequestro scaturisce da un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Catania che ha accolto la proposta avanzata dal Direttore della Direzione Investigativa Antimafia.
Ursino Gaetano Giacomo era stato tratto in arresto il 16 novembre 2011 da personale del Centro Operativo D.I.A. di Catania nell’ambito dell’Operazione di Polizia denominata “Gibel”, unitamente ad altri quattro soggetti, tutti indiziati di appartenere all’associazione di stampo mafioso promossa e diretta da Madonia Giuseppe, affiliata all’organizzazione denominata “Cosa Nostra”, costituita da “famiglie” operanti nelle varie zone del territorio siciliano, tra le quali la provincia Etnea.
I presunti fatti emergevano nell’ambito di una attività di indagine iniziata nel febbraio del 2008 nei confronti di Tusa Lucio, soggetto già condannato per il delitto di cui all’art. 416 bis c.p. quale componente della “famiglia” mafiosa di Caltanissetta facente capo a Madonia Giuseppe, del quale è, peraltro, nipote.
Attese le vicende giudiziarie di Ursino Gaetano Giacomo, venivano svolte indagini di natura economico-finanzaria e patrimoniale dalla Direzione Investigativa Antimafia, riguardanti il periodo 1996 – 2012, volte a rilevare la capacità reddituale dell’Ursino e del suo nucleo familiare, che hanno evidenziato palesi profili sperequativi tra i redditi dichiarati ed il patrimonio posseduto dall’Ursino.
Il provvedimento di sequestro, emesso dal Tribunale di Catania, ha interessato due immobili siti nel comune Etneo, autoveicoli e motoveicoli, conti correnti bancari e postali ed una ditta individuale, per un valore complessivo di circa cinquecento mila euro.
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