Catania, antiracket: sei fermi dei carabinieri


Pubblicato il 31 Gennaio 2013

Operazione per il reato di estorsione, aggravata dal metodo mafioso (nella foto Angelo Mirabile)…ecco quanto comunicano i carabinieri:

Questa mattina, alle prime luci dell’alba, i Carabinieri del Comando Provinciale di Catania hanno dato esecuzione ad un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di sei persone per il reato di estorsione, aggravata dal metodo mafioso.L’attività investigativa è stata avviata solo alcune settimane fa a seguito dei riscontri sulle prime dichiarazioni del collaboratore di giustizia Santo LA CAUSA che ha indicato quale una tra le vittime del racket delle estorsioni un bar di Librino. Con il coordinamento della Procura della Repubblica del capoluogo etneo, i Carabinieri hanno quindi predisposto un servizio di osservazione nei pressi dell’esercizio pubblico al fine di sorprendere in flagranza gli esattori del “pizzo” e i risultati non si sono fatti attendere. Tre giorni fa, infatti, si è presentato presso il bar un individuo per riscuotere la quota mensile destinata al clan. I Carabinieri hanno osservato attentamente i movimenti dell’uomo il quale, entrato nel locale pubblico e fatto un cenno al proprietario, ha controllato che all’interno non ci fossero appartenenti alle Forze di Polizia. Avutane la certezza, erronea, il soggetto si è avvicinato al titolare del locale è si è fatto consegnare il denaro ma mentre si è diretto verso l’uscita ha trovato ad attenderlo i militari del Reparto Operativo che, nascosti nelle immediate vicinanze, lo hanno bloccato e trovato in possesso di 200 euro. L’esattore, identificato in FINOCCHIARO Davide Enrico, 27enne, di Catania, è stato arrestato in flagranza di reato per estorsione aggravata dal metodo mafioso in quanto ritenuto affiliato al clan “Santapaola-Ercolano”.

L’attività d’indagine della Procura e dei Carabinieri non si è risolta però con l’arresto del FINOCCHIARO che ha rappresentato solo una conferma del quadro indiziario costruito dagli inquirenti. Il bar in questione sarebbe stato infatti vittima del racket sin dal 2004 quando i titolari furono costretti per timore di ritorsioni verso la propria persona e verso la loro proprietà a pagare mensilmente il “pizzo”. La ricomposizione degli eventi degli ultimi otto anni resa possibile dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia e dai riscontri effettuati dai Carabinieri ha così consentito di identificare coloro che nel tempo si sono alternati per la riscossione delle mazzette. La Direzione Distrettuale Antimafia, sulla base degli elementi raccolti, ha così emesso il provvedimento di fermo di indiziato di delitto nei confronti di altri sei soggetti (vedasi allegato elenco) tutti appartenenti al clan “Santapaola-Ercolano” ritenuti responsabili del reato di estorsione, aggravata dal metodo mafioso.Questa mattina i Carabinieri hanno bussato alla porta delle rispettive abitazioni e li hanno tradotti a “Bicocca”.Si ritiene che la collaborazione con la giustizia di Santo LA CAUSA, ritenuto il reggente di “cosa nostra” di Catania fino al 9 ottobre del 2009 quando venne arrestato, possa fornire a breve nuovi risultati operativi.

Elenco Fermati:1) AIASECCA Salvatore, nato a Catania il 5 aprile 1959, ivi residente;2) LICCIARDELLO Davide Salvatore, nato a Catania il 2 ottobre 1977, ivi residente;3) MIRABILE Angelo, nato a Catania il 2 ottobre 1966, ivi residente, sorvegliato speciale della P.S. con obbligo di soggiorno; ritenuto responsabile per la citata consorteria criminale del gruppo “Villaggio SANT’AGATA”, attivo nell’omonimo quartiere;4) MARRO Salvatore Gerardo, nato a Catania il giorno 8 marzo 1963, ivi residente, libero vigilato con obbligo di firma;5) PAPALE Orazio, nato a Catania il giorno 11 marzo 1977, residente in Misterbianco (CT);6) SEMINARA Davide, nato a Catania il 15 dicembre 1978, ivi residente.VIDEO DISPONIBILE SU:https://www.dropbox.com/sh/24h6j7mxpvflmxc/lg3kSYq38u/FILMATO.rar  


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