Confermata la sentenza di primo grado al processo cosiddetto per la “cenere vulcanica”: condannati l’ex sindaco Umberto Scapagnini (due anni e sei mesi) e gli ex assessori comunali, due anni e due mesi, Nino Strano, Antonino Nicotra, Filippo Grasso, Ignazio De Mauro, Fabio Fatuzzo, Orazio D’Antoni.
I giudici della seconda sezione della Corte d’Appello di Catania (Presidente Michele Ciarcià, a latere La Rosa e Mignemi) hanno confermato la sentenza. Il dispositivo è stato reso noto nelle prime ore del pomeriggio. Stamane, aveva parlato il difensore di Scapagnini e Nicotra, il prof. Guido Ziccone e il Pg Domenico Platania.
L’accusa, nelle scorse udienze, aveva chiesto otto mesi per abuso d’ufficio e l’assoluzione per la presunta violazione elettorale. Il Pg Platania aveva anche chiesto la revoca del risarcimento, quantificato in 50 mila euro in favore di Enzo Bianco, candidato a sindaco, che in primo grado si era costituito parte civile sostenendo di essere stato penalizzato dall’iniziativa della giunta nella campagna elettorale per le comunali del 2005.
Al centro del processo quanto deciso dall’amministrazione Scapagnini nel maggio del 2005, quando, appena due giorni prima delle elezioni, erogò un contributo a pioggia per i 4 mila dipendenti comunali. Somme oscillanti tra i 300 e i 1300 euro come risarcimento per i danni provocati dalla caduta di cenere vulcanica del 2002.
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