Catania, Asia Usb: “sfratti, rischio di una vera e propria mattanza”


Pubblicato il 10 Settembre 2021

“ASIA USB CATANIA
Il Ministero dell’interno ha pubblicato gli ultimi dati disponibili relativi alle richieste di esecuzione di sfratti. Sono dati relativi al 2019, quindi immediatamente precedenti al diffondersi dell’epidemia da Covid 19 e dal blocco delle esecuzioni che ne è seguito.
I dati non sono per niente incoraggianti. Nel nostro paese il totale di richieste di esecuzione ammonta a 100.595, cui sono seguiti 48.543 provvedimenti e ben 25.930 sfratti (un quarto delle richieste, più della metà dei provvedimenti sono stati dunque eseguiti): 275 richieste e 133 provvedimenti di sfratto al giorno; 71 esecuzioni al dì in media! La maggior parte per morosità.
GRANDI CITTA’ MA NON SOLO
Analizzando i dati per provincia emerge che le province più colpite sono quelle con le grandi città ad alta tensione abitativa: Roma, Napoli, Milano e la sua area metropolitana, Torino, Genova, Bari, Palermo, Catania etc… ma non mancano anche piccoli centri come Imperia, Cosenza. Se invece consideriamo la tabella che aggrega i dati su base regionale la Lombardia è la regione che primeggia in tutti e tre gli indicatori che qui consideriamo, ossia numero di richieste di sfratto, provvedimenti emessi e sfratti eseguiti (rispettivamente più di 7.000, 30.000, 6.000).
INCIDENZA SUI SALARI: Questi dati, già di per sé drammatici, possono dare un’immagine ancor più dettagliata della situazione socio economica pre-Covid nel nostro paese, se incrociati con altri dati riguardanti rispettivamente la media dei salari di chi vive in affitto ed il valore percentuale di incidenza dei canoni di locazione sui salari stessi, tenendo conto che il canone non è l’unica fonte di spesa per un alloggio in locazione, ma vi sono anche gli oneri vari e le utenze. Ma non basta, perché i salari sono legati spesso a rapporti di lavoro scadenti, occasionali, precari, e questo genera discontinuità sui redditi dei nuclei familiari i quali possono e sono oggetto a repentine flessioni che sfuggono alle rivelazioni di breve periodo.
Secondo una pubblicazione della Deutsche Bank lo “sforzo salariale” sull’affitto a Milano va oltre il 40%, a Roma si supera il 37%. La media stipendi considerata è però altissima (più di 3 mila euro al mese), mentre sempre per il 2019 la media salari (LORDA) Italiana è di poco superiore a 29 mila euro lordi, ciò si traduce in uno stipendio medio di 1.400/1450 euro mensili. Uno studio di più recente pubblicazione (2020 Nomisma-Federcasa) illustra i diversi livelli di incidenza che la voce “casa” può avere su un bilancio familiare. Ma sia che si oscilli dal 30 al 35%, o dal 35% fino al 41%, queste percentuali aumentano inesorabilmente se prendiamo in considerazione sia le spese per oneri relativi a una locazione che le utenze, e sono quindi da prendere in considerazione come dato di partenza. Si potrebbe stimare una percentuale di incidenza che superi abbondantemente il 50%.
 NERO, SOMMERSO, DEREGOLAMENTATO, SGOMBERI: se per sfratto intendiamo l’esecuzione degli atti prodotti da un tribunale civile, che ha come effetto l’allontanamento forzoso da un alloggio di un inquilino, non sono comprese nelle tabelle né gli sgomberi (procedimenti penali), né gli allontanamenti relativi all’affitto in nero o al subaffitto. Fenomeno quest’ultimo che esiste da sempre nelle grandi città, cui sottostanno migranti, lavoratori precari, studenti fuori sede, lavoratori poveri. Da sottolinare come spesso la magistratura intervenga a favore della proprietà accusando l’inquilino in nero di occupazione senza titolo invece di sanzionare il locatore che loca in nero l’immobile. Un ulteriore fattore che ha spinto verso l’incremento di queste tipologie di rapporto locativo (stime 2015, 26% del totale) è stato il fiorire del mercato degli affitti brevi, degli air b&b etc…., il quale ha causato una contrazione dell’offerta in determinate zone della città, come i centri storici o le zone universitarie. Per quanto riguarda gli sgomberi l’inchiesta parlamentare sulle periferie del 2017 ne prevedeva 48 mila, il famoso contratto di governo M5S-Lega (governo Conte I) citava quel dato per gli alloggi, cui sfugge però il numero di occupanti di interi stabili.
E I PIGNORAMENTI?
Ai dati relativi agli sfratti vanno affiancati infine quelli concernetti ai pignoramenti, i quali ci restuiscono, un quadro più completo del disagio abitativo reale nel paese. gli ultimi dati disponibili, relativi agli immobili aggiudicati all’asta nel primo semestre del 2019 sono i seguenti:152.708 aste, 836 al giorno, 25 miliardi di euro di valore (fonte:Astasy, gruppo Gabetti, in dogadores.it). Di fatto in seguito a pignoramento dell’immobile per mancato pagamento delle rate del mutuo, molte famiglie che usavano l’alloggio come casa di abitazione, si  scontrano con la mancanza di politiche abitative in grado di dare risposte idonee in tempi accettabili. Solo per fare un esempio, ad una domanda di assegnazione di alloggio in regime di edilizia (casa popolare a bando), il comune di Roma impiega circa un anno e mezzo a lavorare l’istanza e pubblicare la rispettiva graduatoria. Ad oggi, maggio 2021, sono pubblici gli aggiornamenti alle graduatorie generale relativi al secondo semestre 2019.
OFFERTA PUBBLICA
I dati sulla quota ERP – Edilizia Residenziale Pubblica – sono impietosi: oscillazione dal 3 al 4% sullo stock totale del paese, con una parte rilevante del patrimonio di edilizia agevolata sottratta illegalmente alla funzione con cui era stata concepita (alleviare la tensione abitativa e calmierare il mercato).
ORDINE PUBBLICO  EMERGENZA SOCIALE ED ECONOMICA
Come risultato della pochezza degli interventi pubblici e della retorica con cui si continua a proclamare inviolabile la proprietà privata (in realtà i meccanismi di rendita speculativa e parassitaria), la situazione abitativa vive in perenne, cronica, strutturale fase emergenziale. La conseguenza diretta è che spesso i Prefetti si sostituiscono alla politica stabilendo piani di esecuzione a scadenza per dare modo alle istituzioni coinvolte nei tavoli di intervenire, senza che questo però sortisca quasi mai alcun effetto.  Vista la totale mancanza di progettazione da parte delle forze politiche, di qualsiasi colore e a qualsiasi livello, ad oggi non è stato pensato nessuna norma che vada a modificare strutturalmente le modalità e le competenze di intervento, il finanziamento di eventuali piani a breve, lungo e medio periodo etc… Come è noto il blocco delle esecuzioni degli sfratti si è concluso. Le istanze dei proprietari sono state infine accolte dalle forze politiche  che prendono parte al Governo Draghi. Coi dati fin qui esposti, sia per quanto riguarda le richieste di esecuzione già avanzate che le nuove, sia per disponibilità di edilizia pubblica e/o la non esistenza di meccanismi di calmierazione del mercato privato, il rischio di una vera e propria mattanza sta per tramutarsi in certezza.A CATANIA RIAPRE LO SPORTELLO CASA ASIA USB
Martedì 14 settembre riapre – a luglio e ad agosto è stato attivo online e telefonicamente – lo Sportello Casa ASIA USB con lo scopo di difendere il diritto all’abitare e di dare voce agli inquilini e agli abitanti oggi ulteriormente schiacciati tra un mercato privato sempre più inaccessibile e l’assenza di assegnazione di case popolari; uno Sportello
per la consulenza e l’assistenza legale e GRATUITA sugli affitti, sugli sfratti, sui pignoramenti, per la tutela nell’assegnazione degli alloggi popolari. Lo Sportello riceve presso la sede del CSP “Graziella Giuffrida”, in via Vittorio Emanuele 436, tutti i martedì dalle 17 alle 19.”


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