Ultim’ora con notizia positiva….ecco quanto dichiarano le tre sigle sindacali:
Novità per gli asili nido comunali di Catania: l’anno scolastico 2013-2014 si effettuerà regolarmente. Già lunedì 9 il personale dovrà recarsi nelle aule e martedì il servizio sarà disponibile all’utenza. A comunicarlo sono i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil e le relative sigle di categoria che stamattina hanno incontrato l’assessore comunale ai Servizi sociali Trojano e l’assessore comunale al Bilancio, Girlando.
Il servizio sarà effettuato grazie anche ai fondi aggiuntivi; al momento la possibilità è al vaglio dell’amministrazione comunale. La soluzione nei giorni scorsi era stata sollecitata proprio dai sindacati catanesi.All’incontro con gli assessori, stamattina c’erano il segretario generale della Camera del lavoro di Catania, Angelo Villari e Gaetano Algozzino della FP Cgil; per la Cisl il segretario confederale Maurizio Attanasio e il segretario generale della FP Cisl Armando Coco, per la Uil il segretario confederale Rosario Laurini e Tommaso D’Amico delle FPL Uil. Presente anche una nutrita rappresentanza di educatrici e lavoratrici delle cooperative.
“Il piano di rientro redatto dalla precedente amministrazione comunale impone tagli drastici -spiegano i sindacalisti- , ma oggi per noi è una giornata lieta: possiamo dire di avere scampato il pericolo disoccupazione per 98 dipendenti di tre cooperative e per 130 educatori comunali, che avrebbero invece rischiato la mobilità. Gli asili nido sono fondamentali per la qualità della vita di genitori che lavorano, altrimenti costretti a scelte difficili e molte più onerose sotto il profilo economico. Il nostro appello a far presto è stato recepito. Ora bisogna seguire tutti i passaggi utili che gli strumenti pubblici ci offrono. Siamo certi che il Comune saprà assicurare un servizio di alto livello, grazie soprattutto alla collaborazione dei lavoratori. Il sindacato farà la sua parte con senso di responsabilità” . Per Cgil, Cisl e Uil e i sindacati di categoria, il risanamento del bilancio comunale non può prescindere dalla tutela delle fasce più deboli della società, prima tra tutti i bambini e gli anziani e dei lavoratori sia pubblici che privati che operano a garanzia dei diritti di cittadinanza e dei servizi a questi collegati.
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