Tre passi nello schifo, tre passi nel disprezzo della dignità di chi lavora, oltre che della legge. Che –come si sa- quando riguarda quelli “stanno in alto” viene interpretata. Quando riguarda i “poveri cristi” è applicata alla lettera.
Come nel caso dei vigili urbani: basta passare attorno al posto a loro riservato per espletare le loro funzioni di servizio pubblico, presso la spiaggia libera n. 3 della Playa, che subito ci si accorge del degrado.
Fili “volanti” fuori, fili “volanti” dentro, muri scrostrati, segni di infiltrazioni, una scrivania piena di polvere, alle finestre, dove polvere ed altro la fanno da padrone, insegne dei gelati, dal cremino alla coppetta, a copertura delle finestre! Abbiamo cercato se ci fosse magari dello schotch o della colla, niente, manco questo. A proposito: ma le norme sulla sicurezza? Sulla sicurezza nei luoghi di lavoro? Poi c’è il “capitolo” servizi igienici e ci riferiamo anche ai bagni posti vicino alla spiaggia: anche lì tre passi nel degrado. In mezzo per “gradire”, sempre al posto di polizia municipale, porte ammassate, sporcizia ovunque, insomma uno spettacolo “tecnologico” d’avanguardia o quasi. In nome della Legge, si direbbe. Ma i tutori della Legge non dovrebbero dapprima loro rispettare la Legge? Ah, domanda delle cento pistole!In queste condizioni si lavora per la legalità e i servizi ai cittadini: al comune di Catania lo sanno? Al comando dei vigili urbani conoscono la situazione? Ai posteri l’ardua risposta.
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