di Fernando M. AdoniaNon si può non rimanere indifferenti. Le oltre 10.000 persone che ieri sera inpiazza Università hanno assisto, nonostante le pessime condizioni meteo, alcomizio-spettacolo di Beppe Grillo, sono un fatto. Politico, ovviamente. Vistoche siamo agli sgoccioli di una campagna elettorale dagli umori incerti. Certo,è lecito chiederselo: la gente è scesa in piazza per ascoltare il comicogenovese o il candidato alla presidenza della Regione siciliana per il M5s,Giancarlo Cancellieri? La risposta pare scontata: la piazza era tutta perGrillo. All’interno del movimento questa logica è chiarissima, e non sconcertanessuno. Anzi, sarebbe inopportuno non sfruttare al meglio il volto e ilcarisma del “profeta dell’antipolica”. Ma non è questo il tema della nostrariflessione. Il punto centrale da analizzare è “l’agorà” di ieri. La Piazza, ilpubblico. Sono loro i veri protagonisti della serata di ieri, e non solo sulversante dei numeri.C’è da fare una premessa, la presenza di ieri sfata il mito della sola”militanza-web” dei grillini: i supporter del movimento esistono, pure inSicilia. Anche questo è un “fatto politico”. E non solo, è sulla qualità (altasi direbbe) della gente scesa in piazza ieri che bisogna spendere un breveanalisi: molti i giovani, tanti professionisti (c’era pure qualche magistrato)e, sopratutto, tantissimi ex frequentatori (o attuali) di segmenti politici”militanti” e avversi. É strano vedere nella stessa piazza gente che fino apoco tempo addietro ha affollato attivamente i comizi di Fini e Bertinotti,qualcuno c’era anche ai tempi di Almirante e Berlinguer. Altri hanno militatonei centri sociali dell’ultra sinistra e ad altri ancora si sono spesi neicircoli di cittadinanza attiva.Qual’è il punto della convergenza? L’analisi sulla crisi attuale, che -perinciso- ha nelle istanze economiche solo uno dei suoi molteplici aspetti. Lacrisi di oggi è di prospettiva, di valori, di beni. É esistenziale, perutilizzare un vecchio adagio mai passato di moda. Il quadro proposto da Grilloè preciso, ed è divulgato poi con eloquenza efficace. E molti, sopratutto tracoloro che avvertono come urgente la necessità di rivedere gli assetti disistema attuali, lo riconoscono come veritiero. Questo è un altro “fatto”.Certo, sarà poi sulle proposte e sull’eventuale azione amministrativa che verràtastata la tenuta del Movimento. La Lega alla “questione settentrionale” hadato una soluzione precisa, il federalismo. Ed è, grazie a questa chiarezza,che il Movimento di Bossi e Maroni resta -nonostante gli scandali- vivo. Sapràil capitale umano raccolto da Grillo ottimizzare le proprie risorse? Larisposta la darà il tempo. La differenza la farà la tempra di chi oggi lavoraattorno al progetto grillista. Qualità che per ora è tutta da costruire.