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Catania, caso dirigente trasferita per presunto “accudimento cani”: solidarietà di animalisti e poliziotti. Controllati da altri poliziotti!
Pubblicato il 28 Settembre 2013
Mattinata di buona partecipazione a piazza Università per un caso che ha dell’incredibile…di iena di strada
Sotto gli occhi di altri poliziotti, gli aderenti all’Ugl Polizia di Stato (nella foto) hanno manifestato, stamane, in piazza Università, sul caso della dirigente del commissariato di Nesima, trasferita d’ufficio dopo un “blitz interforze” alla ricerca di cani randagi. Assieme a loro numerosi esponenti di associazioni animaliste che si sono stretti attorno ad Adriana Muliere, il vicequestore al centro della vicenda. Paradossalmente un folto gruppo di poliziotti hanno stazionato attorno alla gente che manifestava. Compresi i loro colleghi.
E’ intervenuto anche il senatore Mario Giarrusso del MovimentoCinqueStelle che ha portato in Parlamento questo caso che ha aspetti incredibili e attorno al quale si evocano scenari inquietanti: per caso si è voluto “fermare” in qualche indagine il dirigente? Dai sindacalisti della Ugl Polizia oggi si è annunciato l’avvio di un’ispezione sulla vicenda partita dai vertici della polizia: vedremo cosa accadrà.
Intanto, abbiamo conosciuto Ettore(foto accanto), un cane che, “malgrado” sia stato allevato in commissariato, è “venuto bene”: ci ha abbaiato contro! Si potrebbe aprire un’indagine?
Ecco il comunicato della segreteria nazionale del sindacato:
“CATANIA: CAGNOLINI IN QUESTURA, UGL POLIZIA di STATO A TUTELA DELLA DIGNITA’ PROFESSIONALE DEL DIRIGENTE TRASFERITO E DEL PERSONALE”E’ scesa in campo persino l’UGL Polizia di Stato nazionale sollecitando addirittura l’intervento del Capo della Polizia, Alessandro Pansa, per chiarire la vicenda quasi kafkiana del trasferimento d’ufficio del dirigente del Commissariato Sezionale “Nesima” di Catania a seguito e come diretta conseguenza del “blitz” guidato in prima persona dal questore, Salvatore Longo insieme al suo Vicario, Signer nel corso del quale si è appurato quanto già perfettamente comunicato proprio dallo stesso dirigente ai vertici della questura: due cagnolini che erano accuditi dagli stessi poliziotti e che sono stati allontanati dopo l’ispezione. A chiedere l’intervento di Pansa e’ il segretario generale dell’UGL Polizia di Stato, Valter Mazzetti, che reclama “chiarezza sull’anomalo e sproporzionato comportamento del questore di Catania”, dopo l’incredibile episodio avvenuto dieci giorni fa, che ha portato “con enorme sperpero di risorse umane ed economiche, a ‘smascherare’ alcuni cagnolini che di tanto in tanto si rifugiavano nel cortile del Commissariato “Nesima”, non accessibile al pubblico, e che ha addirittura portato al trasferimento del dirigente del Commissariato – si legge nella nota diffusa dal sindacato – colpevole di aver consentito al personale di occuparsi, di tanto in tanto, del loro sostentamento”. Mentre la sezione locale dell’Ugl Polizia di Stato e’ scesa in piazza per una manifestazione “di solidarietà al personale e al dirigente del Commissariato ‘Nesima’”, la segreteria nazionale chiede chiarimenti “romani”. Questa mattina, piazza Università a Catania e’ stata invasa da poliziotti e cittadini con i cani al guinzaglio che hanno dato vita ad una singolare educata protesta.Per il sindacalista “ad apparire farsesco non e’ solo l’eccessivo dispiegamento di forze messo in campo dal questore per effettuare il ‘maxi blitz’, tra l’altro distogliendo il personale da compiti ben più seri, ma anche l’impiego di rilievi tecnici e addirittura del controllo audiovisivo per accertare chi tra i dipendenti si fosse macchiato del grave delitto di sfamare gli animali”. “Ancor più sorprendente e di inaudita gravità – ad avviso di Mazzetti – e’ che il questore, con metodi per noi assolutamente censurabili, nel disporre il trasferimento immediato del dirigente del Commissariato, sembra non aver tenuto in alcun conto il lustro che la stessa dott.ssa Muliere ed il personale del commissariato hanno dato e stanno dando a tutta la Polizia di Stato, disinteressandosi verosimilmente delle eventuali ricadute che tale ingiustificato, strano e repentino trasferimento potrebbe produrre su una serie di delicate indagini che proprio quel dirigente, unitamente al suo personale, stava conducendo in diversi settori. Indagini su delega e d’iniziativa di cui, evidentemente, il questore conosceva bene se, come risulta in atti, per compiere un atto di sua competenza, sia comunque corso a farsi rilasciare il “nulla osta” al trasferimento dal Procuratore Generale.”
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