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Catania: che fine ha fatto Enzo Bianco?
Pubblicato il 12 Settembre 2013
di iena ridens
Vagando per i campi del Tennessee, come vi era arrivata chissà, la vostra Iena Ridens ha cercato di rispondere alla domande delle domande, che tutti infatti, si domandano (le sia concessa una storpiatura della lingua italiana, alla Nino Frassica). Che fine ha fatto il nostro sindaco? Enzo Bianco, il sindaco della Primavera eletto grazie all’apporto determinante delle sempreverde (almeno alle nostre latitudini) Democrazia Cristiana?Non c’è traccia di sé, nonostante l’eruzione di comunicati che ogni giorno l’ufficio stampa produce, spesso ad orari improbabili, per notiziare la cittadinanza financo sul menù pranzo consumato dai collaboratori del sindaco stesso presso il bar di Mario Prestipino, in piazza Duomo.Non è che si voglia dire che il sindaco non ci sia. C’è, e si vede, immortalato nelle decine, ma che diciamo decine, centinaia di photo opportunity che il sempre valente ufficio stampa diffonde urbi et orbi sui fondamentali incontri bilaterali, trilaterali, multilaterali, che il sindaco giornalmente effettua con i meglio fichi del bigoncio internazionale, a dimostrazione che lui c’ha le relazioni giuste e noi no. Tiè.Ma tra un tè con un ambasciatore e un caffè con un amministratore delegato, il sindaco in realtà non c’è. Non c’è traccia della sua parola, della sua presa di posizione su nessuna delle questioni importanti che il catanese dibatte al bar, tra un arancino ed una intervista a Plasil, nuovo centrocampista del Catania.Ora, rimugina la iena, vi pare normale che il sindaco, a parte la solita photo opportunity a demolizione conclusa, se la sia fatta alla larga dalla vicenda del Tondo Gioeni? Dopo aver preso la decisione di abbatterlo così, su due piedi? Decisione su cui i catanesi si sono espressi attraverso quello striscione anonimo (ma probabilmente condiviso dai più) che, al pari del parcheggio Europa, bollava la cosa con l’epiteto di “Bella minchiata”? Mandando allo sbaraglio i suoi assessori D’Agata, Bosco e Consoli, che non sanno più cosa inventarsi per difendere l’indifendibile?Alla iena viene un dubbio, allora: che, avendo sentito, come dicono a Belluno, ciauro di minchiata, il sindaco abbia volato alto sulla vicenda, talmente alto che non lo ha più visto nessuno.Sarà. Ma, si chiede la Iena, che leader è un sindaco che prende decisioni, per la tempistica, incomprensibili, e poi non sta lì, sul pezzo a difenderla? Mandando avanti i suoi assessori?La risposta ai posteri (non ai posperi, intesi come fiammiferi).
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