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Catania “circolo degli amici”, scandalo Tribunale Lavoro, l’avv. Maccarrone: “avvocatura genuflessa alla casta dei magistrati”
Pubblicato il 03 Marzo 2013
L’ultimo “colpo” del “Sistema Catania”. Il legale: “sono disposto a fare scoppiare la terza guerra mondiale”…
su ienesicule ne abbiamo parlato già diverse volte, potete consultate la memoria del sito…di iena di strada Marco Benanti
Non c’è solo silenzio a Catania attorno all’ “operazione manicomio” come è stato anche definito il trasferimento del Tribunale sezione lavoro da via Verona a via Guardia della Carvana. Una storia surreale, che vede sconfitto l’interesse pubblico a vantaggio del privato. Alla Procura della Repubblica non si archivia, anzi, ci potrebbero essere novità presto.E chi si batte contro questo scandalo, come l’avv. Ignazio Maccarrone, non molla. Anzi. A lui abbiamo rivolto qualche domanda.
Avv Maccarrone, malgrado il silenzio di tanti, la Procura della Repubblica non ha archiviato il fascicolo su via guardia della carvana. Cosa si attende dall’indagine?“Dall’indagine non mi aspetto nulla in quanto ciò che doveva essere evidenziato dagli accertamenti disposti dalla Procura della Repubblica non è stato fatto. Invero occorreva a mio avviso un accertamento più accurato sul rilascio del nulla osta da parte dei vigili del fuoco per tutto il materiale cartaceo che è stato trasferito nei garages inerenti l’archivio”
In particolare, teme eventuali insabbiamenti?“Più che insabbiamenti, parlerei di stasi del procedimento, in quanto mi sembra che dopo il rilascio della concessione in sanatoria da parte dello stesso comune, non verranno effettuati altri accertamenti”.
In generale, quali aspetti della vicenda del trasferimento, a suo avviso, non sono stati sufficientemente evidenziati?“Gli aspetti che andavano maggiormente approfonditi, riguardavano essenzialmente l’idoneità dei locali scelti per trasferirvi degli uffici giudiziari, in particolare se tali locali sono in grado di supportare un carico di arredi e persone sicuramente superiori agli immobili costruiti per civile abitazione. Inoltre non si è capito in base a quale indagine di mercato sono stati scelti proprio questi locali, così come non si comprende in base a quale criterio l’Agenzia del Territorio abbia potuto ritenere congrua la somma annuale di Euro 800.000,00 per l’affitto di mq 1800. Ed infine, sarebbe stato opportuno appurare come è stata ottenuta l’abitabilità per i locali posti sotto il livello dell’area condominiale e della strada, ove dovrebbero essere allocate le aule di udienza”.
Attualmente, cosa sta materialmente avvenendo nella sede prescelta in via guardia della carvana? C’è solo il trasloco in corso o altro?“Attualmente sono stati trasferiti nei garages posti al piano -2 i fascicoli cartacei dell’archivio, dopodichè tutto si è fermato ed attualmente si vede il commesso che viene a prendere i fascicoli richiesti”.
Come giudica l’operato dell’avvocatura catanese di fronte a questo scandalo?E’ vero che lei ha avuto scontri con qualche collega?“L’avvocatura catanese ed in particolare il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Catania, come sempre, si è genuflesso al potere della casta dei magistrati. Invero non è la prima volta che mi capita di assistere a tale atteggiamento da parte del Consiglio dell’Ordine, che quando deve sbattere i pugni sul tavolo si piega con fare ossequioso ai potenti di turno perché ovviamente è sempre meglio fare come gli struzzi e mettere la testa sotto la sabbia.E’ vero, ho avuto degli scontri con qualche collega, ed in particolare col mio amico o ex amico, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati, che ho tacciato di inerzia e che mi ha risposto dicendomi che essendo una cosa mia personale io ritenevo di avere necessariamente ragione. Credo che i fatti abbiano dimostrato che io ho ragione se lo stesso sindaco di Catania che ha avallato questa vicenda dichiara testualmente: ‘che il trasferimento del Tribunale lavoro è uno scandalo’, ed infatti avevo chiesto al Presidente del Consiglio dell’Ordine di prendere posizione su questa affermazione”.
L’Anf di Catania rivendica un ruolo nella vicenda. Quale relazione c’è stata con lei e in generale quale ruolo nella vicenda?“L’Anf di Catania nella persona dell’avvocato Pirrone e dell’avvocato Pasquale Pappalardo, hanno cercato di supportare la mia denuncia, presentando a loro volta un esposto a sostegno di quanto da me denunciato e indicendo alcune conferenze con la partecipazione dell’allora assessore Pasqua, che poco o nula hanno prodotto”.
Sono stati rivelati dalla stampa, come “Magma”, alcuni aspetti della vicenda che lasciano trasparire possibili favoritismi. Lei cosa ne pensa?“Ciò che ‘Magma’ ha rivelato non è altro che l’evidenza di come a Catania tutto si muove per favorire qualcuno. Infatti basta leggere le dichiarazioni dell’avv. Marco Petino, che è colui che ha materialmente sottoscritto il contratto di locazione per conto del Comune di Catania, che ha dichiarato come fu nel 2009 l’allora Presidente della Corte di Appello di Catania, dott. Marletta, ad indicare quei locali come idonei per il trasferimento del Tribunale del Lavoro e a sollecitare la locazione. Probabilmente perché la nuora del dott. Marletta lavorava presso la Banca Base di cui è azionista Toscano Domenico che è il costruttore degli immobili locati”.Qualcuno dice che lei ha reagito con tale veemenza perchè interessato in quanto proprietario di un immobile nel condominio di via Guardia della Carvana. Cosa risponde?“Ho reagito con tale veemenza in quanto proprietario di un immobile nel condominio in questione e non ho fatto altro che tutelare i miei diritti. Infatti quando ho avuto il colloquio ‘de visu’ con il sindaco di Catania avv. Stancanelli, gli ho semplicemente chiesto se lui avrebbe acconsentito ad un trasferimento nel suo condominio del Tribunale del Lavoro. Non mi è stata data nessuna risposta. Credo che tale silenzio si commenti da solo. E questa domanda la giro a tutti coloro che mi hanno criticato. Io ho difeso e sto difendendo il mio diritto a vivere tranquillo e sereno con la mia famiglia nell’abitazione che ho acquistato con grossi sacrifici dopo 30 anni di attività professionale. Inoltre vi sono plurimi esempi di come sia impossibile una commistione tra immobili destinati a civile abitazione ed uffici giudiziari. A tutti gli ipocriti che mi contestano in quanto interessato precipuamente alla vicenda, rispondo che è meglio che stiano zitti, perché io non faccio affari con le lobby e non mi piego ai potenti di turno”.
In generale, che città viene fuori da questa storia, a suo avviso?“Da questa storia emerge come oggi Catania sia nelle mani dei soliti potenti, che decidono a tavolino le sorti dell’amministrazione cittadina. Purtroppo questo degrado siè manifestato e si è acuito negli ultimi dieci anni con due amministrazioni comunali che hanno lasciato Catania nelle mani dei potenti di turno per far calpestare i diritti dei cittadini. Io credo che anche quando venga calpestato il diritto di un singolo cittadino, tutta la città perde, perché è importante, se si vuole crescere, che venga affermato il principio che i diritti sono uguali per tutti. E quando le legge viene violata per far contento il funzionario o il potente di turno, è una sconfitta che coinvolge tutta la città”.
Come giudica la reazione della politica a questo scandalo?“Per quanto riguarda le ultime reazioni della politica a questo scandalo, mi sono chiesto doive si trovava la dott.ssa Acagnino, aspirante sindaco, nel 2010, quando ho denunciato questi gravissimi fatti. Oggi assurge a paladino della giustizia definendo scandalosa la vicenda ed implicitamente attaccando i suoi colleghi che ovviamente non hanno investigato a fondo. Ancor più sorprendente è la reazione dell’altro aspirante sindaco, Berretta, che in un recente articolo che ho letto sul quotidiano La Sicilia, ha fatto un sunto della vicenda non facendo altro che ripetere le stesse cose che io avevo denunciato nel giugno del 2010. Sembra quasi che all’aspirante sindaco Berretta, che tra l’altro non ho mai incontrato qualcuno abbia suggerito e magari fornito copia della mia denuncia, per poter attaccare l’attuale sindaco.Per quanto riguarda invece l’attuale sindaco, avv. Stancanelli, credo che le sue parole si commentano da sole. Invero il primo cittadino di Catania definisce scandalosa una vicenda che lui stesso ha avallato, lavandosene le mani, come Ponzio Pilato, sostenendo che ormai il contratto è stato firmato. Ricordo all’avv. Stancanelli, qualora lo avesse dimenticato, che il conduttore di un contratto di locazione può sempre recedere dal contratto, qualora lo stesso non sia più idoneo agli scopi prefissi. Ovviamente pagherà una penale ma mi permetto di suggerirgli di fargliela pagare a chi ha materialmente sottoscritto il contratto”.
Cosa si aspetta in prospettiva? Crede che ci potranno essere colpi di scena?“In prospettiva mi attendo che una volta tanto questa città e tutti gli organi preposti vogliano far prevalere la giustizia, perché se questa vicenda dovesse andare in porto col trasferimento del Tribunale del Lavoro sarebbe una sconfitta non solo per me, ma per tutta la città. Io personalmente sono fiducioso perché mi consta che quasi tutti i lavoristi di Catania hanno predisposto una petizione da inviare al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, dove hanno manifestato la loro volontà di non trasferirsi in Via Guardia della Carvana. Inoltre so per certo che anche il Presidente della Corte di Appello di Catania –Sez. Lavoro, non vuole trasferirsi in Via Guardia della Carvana. In ultimo, qualora qualcuno lo avesse dimenticato, ho già dichiarato che sono pronto a far scoppiare anche la Terza Guerra Mondiale, perché non ho nessuna intenzione di farmi prevaricare nei miei legittimi diritti dai potenti di turno. Perché a differenza di altri, io posso camminare a testa alta perché coerente con me stesso e con le mie idee”.
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