Clima da “scomunica” attorno a chi ha il coraggio di dire….di Iena indignata
La notizia della chiusura del’Help Center della Caritas Diocesana per l’intero mese di agosto non è passata inosservata e questo, consentiteci, ci fa molto piacere, perché significa che la stampa locale ha saputo riportare la vicenda in modo appropriato e l’opinione pubblica è rimasta sensibile alla sorte delle tante persone senza dimora (sono in aumento purtroppo anche i catanesi) che saranno costrette a trascorrere il mese più caldo dell’anno private dell’unico punto di ristoro, gestito dalla Caritas con i fondi 8Xmille destinati alla Chiesa Cattolica, e questo, invece, ci dispiace molto, anzi moltissimo, al punto che non possiamo che ritornare su questa triste e squallida vicenda che vede protagonisti i poveri (come vittime) e questa nuova, strana Caritas catanese che decide di chiudere un servizio essenziale nel momento in cui l’assistenza dovrebbe essere incrementata…la giustificazione dei “lavori urgenti” ha lasciato tutti molto perplessi.Dopo il clamore mediatico e la corsa ai ripari armati di gazebo e panini, con buona pace dei soliti poveri volontari che rispondono sempre, per fortuna; ma nel frattempo si rimane ancora più perplessi visitando il profilo facebook della Caritas Diocesana di Catania, nel leggere lo stile delle comunicazioni e delle risposte date ai cittadini, giustamente indignati dalla vicenda, addirittura si invoca il giudizio divino sugli “oppositori” della Caritas, su un gruppo di “facinorosi” che avrebbe istigato la stampa e la gente contro la stessa Caritas…quindi, secondo la Caritas (o chi ne gestisce il profilo facebook) ci sarebbe stato un complotto contro di loro…ma da parte di chi? Di persone che “hanno mangiato nel piatto della Caritas”, ma poi si parla di un gruppo di “volontari” quindi gente non pagata, che dona il proprio tempo gratuitamente e che si sarebbe fatta pubblicità attraverso la vicenda… umm…insomma la teoria del complotto ci sembra alquanto fantasiosa …e ancora, leggendo tra i vari commenti, secondo chi scrive, si scopre pure che una delle protagoniste dello spot della CEI sull’8Xmille girato a Catania e andato in onda in tutto il Paese, fatta passare come volontaria dell’Unità di Strada (la Ronda notturna ) non solo non sarebbe affatto una volontaria, ma non avrebbe mai fatto quel servizio! un’attrice? No, un’operatrice (pagata sempre con i fondi 8xmille) insomma la Caritas di Catania in tutto questo non ci sta certo facendo una bella figura…ma soprattutto è lecito cercare di capire come vengono gestiti veramente i soldi di questo benedetto 8xmille alla Chiesa Cattolica…
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