“Il 25 novembre è una data simbolica, ma la lotta agli abusi contro le donne è un impegno quotidiano: la galleria vuole contribuire a sensibilizzare le coscienze, soprattutto quelle dei giovani, affinché siano consapevoli e capaci di riconoscere e contrastare qualsiasi forma di prevaricazione”: a dichiararlo è Sabrina Di Gesaro, direttore artistico del “Centro d’arte Raffaello” […]
Catania class show: crowdfunding senza folla
Pubblicato il 19 Luglio 2013
Ci scrive un nostro affezionato lettore su un tema che…fa “startuppare”!di Mario BucoloCaro Benanti mi complimento con te e le Iene per gli articolipubblicati in questi giorni sullo schifo che sta succedendo in unaparte (quella politicizzata, quella degli amici degli amici) del”sistema” startup catanese.Ora te ne voglio raccontare una io, oggi pomeriggio si è tenuto pressola sede del Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia uninteressante, e ben organizzato, seminario sul Crowdfunding (in parolepovere come riuscire a far finanziare le startup da amici e conoscentiin modo legale) tenuto dal Prof. Francesco Schiavone del “Dipartimentodi Studi Aziendali e Quantitativi” dell’Università degli Studi diNapoli “Parthenope”.Sinceramente mi aspettavo l’intervento in massa di tutti i signori daincubatore, di tutti sti gran teste di mentor presenti a Catania, ditutti sti gran animatori di startup e di tutti i ragazzini loroproseliti. Zero di zero, c’era un bel gruppo di studenti di un corsodel Parco Tecnologico, il Presidente del Parco Marco Romano, alcuniimprenditori e la Prof. Schillaci. Ops per bacco…alla fine, caroBenanti, se tiri le somme c’erano i concreti, quelli che fanno e chenon parlano e straparlano in giro. A tutti gli altri, quelli natiimparati, le teste di mentor etc si vede che l’argomento noninteressava…oppure…oppure…siccome il Crowdfundig permette allestartup di camminare con i propri piedi, questo sistemainevitabilmente leva potere a chi promette e non mantiene, a chispecula sul sistema startup, a chi mira più ad apparire che a fare etcetc. Ma sopratutto l’evento non era stato organizzato in proprio, nelproprio quartierino, con i propri adepti, con i propri press agent equindi c’era il rischio di non apparire neanche in una intervista.O forse, si spera, sta gente non ha più la faccia di farsi vedere ingiro dopo tutto quello che hanno combinato e per come si sono lorostessi sputtanati pubblicamente. Speriamo che sia un nuovo inizio perle startup a Catania. Speriamo…
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