Catania comunale, asili nido… di classe, c’è chi dice no: e domenica mattina corteo!

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L’amministrazione sedicente di centrosinistra fa cose peggiori della destra! Ecco l’ultima iniziativa di “Catania Bene Comune” e dei comitati di lavoratori e genitori…il comunicato:“Asili nido. Infruttuoso l’incontro con la Giunta. Domenica corteo.

Si è tenuta nel pomeriggio di giovedì 21 novembre, dalle ore 16 la manifestazione in difesa degli asili nido comunali contro la proposta di riforma avanzata dall’amministrazione Bianco. Numerosi genitori e lavoratrici si sono dati appuntamento in piazza Duomo affiancati dai militanti di Catania Bene Comune e da cittadini catanesi. I manifestanti hanno deciso di invadere pacificamente il consiglio comunale in seduta per approvare l’aumento della Tares, esibendo uno striscione e parecchi cartelli con la scritta “Salviamo gli asili nido”, “Asili nido solo per i ricchi? Siete pazzi!”.

In seguito alla protesta una delegazione di 10 persone tra cui lavoratori, genitori e Matteo Iannitti in rappresentanza di Catania Bene Comune è stata accolta dall’assessore ai servizi sociali Fiorentino Trojano, dal vicesindaco Marco Consoli, dal capo della segreteria politica del Sindaco Bianco Francesco Marano e dal consigliere comunale Agatino Lanzafame.L’Assessore Trojano ha ribadito la proposta della Giunta in merito alla riorganizzazione degli asili nido comunali. Sulle fasce di reddito, punto più controverso e dibattuto, Trojano ha confermato di prevedere due fasce di reddito da 155 euro per la mattina e di 260 euro per il pomeriggio, alle quali si aggiungeranno, per un numero limitato di bambini, altre due fasce: 75 euro per la mattina per 140 bambini, sui 740 accolti, e 198 euro per il tempo pieno per 120 bambini. L’assessore ai servizi sociali ha poi informato la delegazione che l’amministrazione ha abbandonato il progetto degli asili di caseggiato, proposti nelle scorse settimane, per puntare su un servizio finanziato dalla legge 285, che prenderà il nome di “spazi bambini” riservato solo alle zone disagiate della città per un totale di 90 bambini per 5 ore giornaliere senza possibilità di pasti durante la permanenza. Tale servizio dovrebbe, a detta dell’assessore, compensare la mancanza di una fascia di esenzione dalla retta per gli asili comunali che, con la riforma, avranno prezzi proibitivi per le fasce meno abbienti. Rassicurazioni invece sono state date dall’Assessore Trojano e dal Vicesindaco Marco Consoli sulla riapertura degli asili nido fino al 19 dicembre. Lunedì infatti dovrebbe essere inoltrata agli asili la comunicazione ufficiale.

La proposta dell’assessore Trojano è stata definita inaccettabile e fallimentare dalla delegazione di genitori e lavoratori intervenuta all’incontro. “Come più volte ribadito – hanno dichiarato le lavoratrici delle cooperative – se non si assicura un’accessibilità agli asili nido anche a chi possiede un basso reddito, gli asili nido saranno costretti presto a chiudere per mancanza di iscrizioni. Così la città perderà un servizio essenziale e noi perderemo il lavoro. Siamo tutti sulla stessa barca e la proposta dell’amministrazione colpisce con la stessa violenza sia noi che i genitori”. La delegazione ha infatti chiesto, senza ricevere alcuna rassicurazione, se non l’impegno in tal senso del consigliere Lanzafame, di modificare profondamente la proposta della Giunta aumentando le fasce di reddito prevedendo maggiore equità e una fascia di esenzione per i redditi più bassi. “E’ per noi inaccettabile – hanno dichiarato i genitori – che, secondo la proposta della Giunta comunale, chi guadagna 3000 euro al mese debba avere uno sconto del 40% sulla retta degli asili mentre chi ne guadagna 500 debba avere un aumento del 900%. Queste sono cifre agghiaccianti, frutto di una proposta incostituzionale, indegne per una città che vuole dirsi civile. Molti di noi – hanno aggiunto – se venisse approvata questa riforma saremo costretti a ritirare i nostri figli dagli asili. Sarebbe un trauma e un’umiliazione enorme per noi e per i nostri figli ma vogliono portarci a questo, vogliono rendere un servizio sociale ad esclusivo uso delle famiglie più benestanti, dimenticandosi di chi sta male e lotta ogni giorno per arrivare alla fine del mese e per dare un tetto e da mangiare alla propria famiglia. Noi che avremmo più bisogno di altri dell’asilo nido veniamo esclusi mentre si avvantaggiano le strutture private”.

“L’amministrazione Bianco con questa proposta di riforma vuole espellere le fasce più deboli dagli asili nido comunali – ha invece dichiarato Matteo Iannitti in rappresentanza di Catania Bene Comune – ghettizzando i bambini con famiglie con redditi bassi in servizi alternativi che nulla hanno a che vedere con gli asili nido. Quello proposto è un sistema che crea asili di serie A per chi può sborsare centinaia di euro ogni mese e luoghi ibridi, senza mensa e solo per 5 ore al giorno, limitati a meno di 100 bambini per tutta la città di Catania, che rappresenteranno gli asili di serie C. Nessuna città d’Italia ha un sistema di asili nido di questo tipo, solo Catania non possederebbe un sistema con numerose fasce di reddito per la contribuzione e una fascia di esenzione dal pagamento. Anche le città in predissesto hanno assicurato maggiore equità. Fa molto male vedere un’amministrazione comunale incapace di comprendere che in un periodo di crisi non si può lasciare indietro nessuno, soprattutto i bambini dagli 0 ai 3 anni che sono i soggetti più vulnerabili della nostra città”.

La delegazione ha infine proposto all’Assessore Trojano e a Francesco Marano di convocare un tavolo tecnico con la presenza di genitori e dipendenti delle cooperative per ragionare una proposta alternativa da portare in Consiglio, tale proposta è stata rifiutata dai rappresentanti dell’amministrazione.

Di fronte a questa risposta l’incontro è stato interrotto e genitori, lavoratori e rappresentanti di Catania Bene Comune si sono riuniti in assemblea all’interno del Palazzo degli Elefanti. Unanime è stata la delusione per l’incontro e per l’indisponibilità dell’amministrazione a rendere pienamente accessibile a chi possiede un reddito basso il servizio degli asili nido, unico elemento che ne permetterebbe la salvezza. Per convincere la Giunta comunale e il Consiglio Comunale a riscrivere la proposta di riforma degli asili nido lavoratori, genitori e Catania Bene Comune hanno al termine dell’assemblea lanciato un nuovo appuntamento: domenica, 24 novembre, alle ore 10,30 partirà dall’ingresso della villa Bellini in via Etnea un corteo che raggiungerà Palazzo degli Elefanti a cui tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.Catania Bene ComuneComitato spontaneo genitoriComitato spontaneo lavoratori “angeli degli asili” “. 

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Redazione Iene Siciliane

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