E dal migliore (e intelligente) rappresentante (nella foto con l’ing. Enzo Condorelli) della giunta Bianco un annuncio importante: progetti per la messa in sicurezza sismica delle scuola.
di Marco Benanti iena senza chioschetto al Tondo Gioeni
E’ passato un anno dall’abbattimento del Ponte del Tondo Gioeni: un “anniversario” amaro per chi guarda ai fatti e non si nasconde dietro le veline della propaganda. Una “fetta” di città è implosa: aumentati traffico, spese, tempi per chi la percorre, diminuiti i guadagni per i commercianti, incrementati i livelli di rischio stradale per una rotonda con dislivelli pericolosi. Alla fine, ha incassato –legittimamente- denari l’impresa. E l’interesse pubblico? Il Palazzo ha parlato di “rischio sismico”: il Ponte poteva o doveva cadere? Quanti realmente credono a questa ipotesi?….
Abbiamo rivolto qualche domanda all’ing. Luigi Bosco, assessore comunale ai lavori pubblici, sulla situazione del Tondo Gioeni. Lui ci ha risposto gentilmente e ci ha detto anche altre cose.
“Abbiamo apportato –ci ha spiegato Bosco- una modifica al tornaindietro di via Petraro per consentire anche a chi scende da via Passo Gravina di potere reimmetersi, per potere risalire da via del Bosco perché la soluzione progettuale non lo prevedeva.
Con l’impresa, che ritiene di avanzare somme (probabilmente le avanza, però di quelle che avanzava in precedenza quasi 4 milioni di euro glieli abbiamo recuperati, nel passato avevano accumulato riserve in una maniera incredibile), bene abbiamo dato un aut aut: o la fa, completando questo lavoro entro agosto, fine agosto e comunque primo dell’inizio della scuola o altrimenti ci penserà il comune con le proprie risorse e consideremo chiuso l’appalto.”
Ha continuato Bosco, rispondendo con stile, senza reazioni infantili, alle nostre domande: “noi nel piano triennale abbiamo inserito il sottopasso che sta andando avanti, è stato messo nella rimodulazione dei fondi della protezione civile. Questo è stato un passaggio da ‘conditio sine qua non’, è stato un risultato importante”.
Inoltre “abbiamo inserito dei fondi per la viabilità accessoria al Tondo Gioeni e questo ci consentirà di fare anche il tornaindietro intermedio.
Ci fosse stato il tornianietro giusto, davanti alla sede del giornale ‘La Sicilia’, giusto nel senso di dimensionato correttamente, non ci sarebbe stato nessun problema sin da adesso. Con questo tornaindietro secondo gli studi dell’ing. Condorelli, potremmo evitare di fare il sottopasso.”
In quale posizione è questo tornaindietro?
“Nell’esatta posizione che era prevista nel progetto originario di Tuccio D’Urso e quindi lambisce quel corno diciamo fra la circonvallazione e via Grassi. Non c’è bisogno di fare variante urbanistica, inoltre”.
Ha continuato l’assessore Bosco: “il piano triennale deve passare dal consiglio comunale per la definitiva approvazione.” E ha spiegato ancora: “con questo tornaindietro secondo le valutazioni di Enzo Condorelli, che ha fatto gli studi, si torna ad una viabilità di qualità superiore; anche il tornaindietro di via Petraro è uno strumento che consente a quelli che vengono da Ognina e devono andare in via Etnea non di andare al tornaindietro sotto l’Università e quindi di intasare ulteriormente, ma consente di salire sopra e scendere”.
Sui pericoli della rotatoria del Tondo Gioeni, l’assessore ha sottolineato che alcuni rischi dipendono dalla “cultura di chi appena vede il circuito crede di essere a Monza”. Quindi, ci vuole rispetto dei limiti di velocità. Magari, aggiungiamo noi aumentando la vigilanza.
Sui rapporti con l’impresa che ha fatto i lavori Bosco ha detto che “c’è una richiesta in parte legittima dell’impresa perchè ha dei residui di lavori precedenti che non sono stati evasi. Comunque, l’arretrato che l’impresa rivendica è inferiore al milione.”
Sul concorso di idee, a completamento del nuovo Tondo Gioeni, Bosco ha detto che “prima di morire l’architetto Matteo Arena mi ha donato un suo studio su come vedeva la sistemazione del Tondo Gioeni; quando l’ha fatta vedere al sindaco è piaciuta in una maniera straordinaria.
La sistemazione prevede, in asse alla via Etnea, una sistemazione con pietra, con un grande logo dove c’è il simbolo dell’elefante e a lato -sempre in pietra- due cascate tipo ‘acqua ‘o linzolu’. Insomma, riprende la configurazione della parte opposta di piazza Duomo.”
Dall’assessore è arrivato anche l’annuncio, un fatto importante dell’amministrazione Bianco che rompe un ritardo storico del passato, ovvero la prossima attivazione di progetti (per complessivo un milione di euro, messo in bilancio) per la messa in sicurezza sismica delle scuole, da realizzare mediante un protocollo di legalità per il conferimento degli incarichi ai professionisti.
Sono queste –diciamo noi di ienesicule- le cose che fanno la differenza, che fanno vedere un cambiamento vero. Non le veline di Palazzo, non il servilismo sciocco.
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