Catania comunale, avanza il progresso: arriva il “bavaglio” ai dipendenti!


Pubblicato il 01 Febbraio 2014

Ecco l’ultima dal Palazzo. Fra l’altro, ma perchè nessuno -dicasi nessuno- dice niente su quanto raccontiamo…di Iena decodificatrice

Si è sempre scherzato sul fatto che Catania sia la Milano del Sud o che invece che al sud stia in Nord Africa. Ora c’è un altro dubbio che ci assale…ma Catania sta in Corea del Sud o nella dittatoriale Corea del Nord?Ci riferiamo al “codice di comportamento dei dipendenti” adottato dal Comune di Catania su proposta del direttore generale Antonella Liotta (che avevamo lasciato alla Provincia di Catania in veste di commissario ed alla quale avevamo chiesto conto dei soldi pseudo investiti dalla Provincia in Startup molto poco catanesi con atti firmati sotto il suo commissariamento). A parte le giuste raccomandazioni sulla trasparenza, l’articolo 11 del Codice, al comma 6 prevede “il dipendente comunale non può rilasciare dichiarazioni pubbliche inerenti l’Ente senza la preventiva autorizzazione dell’amministrazione comunale”, le stesse norme si applicano per i dirigenti.”…Un po’ come mettere una mano sul capo dei 3200 dipendenti del Comune,dipendenti e dirigenti, invitandoli a tenere la bocca cucita sullecose del Comune, di competenza solo degli abilitati. Un provvedimentodel genere suono come una sorta di censura di antica memoria quandogli attivisti andavano nei giornali e davanti a un articolo non idoneodavano disposizioni di non stamparlo. E così il giornale talvoltaveniva stampato con l’ingombro bianco. Forse provvedimenti del genere,oltre a stridere con la libertà di stampa, causano nel dipendente unasorta di paura strisciante in chi magari vorrebbe rilasciaredichiarazioni. Visto che il nuovo codice prevede sanzioni…Chissà sedopo il Codice per i dipendenti seguirà quello per gli amministratori…”Oh…cortigiano di Palazzo guarda che quanto scritto sopra mica siamo stati noi ad inventarcelo, la “strigliata” contro la censura viene niente di meno che da “La Sicilia” a firma di Giuseppe Bonaccorsi. Noi ci limitiamo solo ad evidenziare la figura di guano che ci sta facendo l’amministrazione con tale atteggiamento censorio.Ci chiediamo anche se l’amministrazione reputa sciocchi o peggio i propri dirigenti visto che anche a loro vieta qualunque dichiarazione. Come scrive Bonaccorsi chissà se ci sarà un Codice anche per gli amministratori, quantomeno finalmente si leveranno il peso di fare dichiarazioni su quando finalmente sarà risolto il problema che la stessa amministrazione ha creato con l’abbattimento del ponte al Tondo Gioeni.In ogni caso, fatto un Codice se ne trova la decodifica, quindi noi de Le Iene siamo a disposizione per ogni dichiarazione da parte di dipendenti e dirigenti comunali, garantendo la massima riservatezza sulla fonte. Quindi scriveteci pure (a ienesicule@gmail.com), saremo noi la Vostra nuova voce. I Codici li lasciamo ai matematici.

 


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