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CATANIA COMUNALE, CHE FACCIA TOSTA! DOMANI BIANCO ALLA CERIMONIA PER INTITOLARE IL “GORETTI” A BENITO PAOLONE. UNO DEI POCHI CHE SI ERA OPPOSTO A LUI. E CHE DI LUI DICEVA…
Pubblicato il 25 Settembre 2014
Un evento con al centro due personaggi molto, ma molto diversi. E ripassiamo un pò di storia. Quando i due furono contro per la carica di primo cittadino. E cosa diceva il vecchio Benito?Ecco, noi lo ricordiamo…
a cura di iena memoria storica
Domani 26 settembre alle ore 16, il sindaco Enzo Bianco presenzierà alla cerimonia di intitolazione dell’impianto sportivo “Santa Maria Goretti” a Benito Paolone, politico e uomo di sport (nella foto mentre incita i suoi giocatori dalla tribuna). Alla posa della targa di intitolazione parteciperanno l’assessore allo Sport Valentina Scialfa, Alfredo Gavazzi presidente della Federugby, Orazio Arancio presidente della Firs Sicilia, Sergio D’Antoni presidente del Coni Sicilia, Luca Di Mauro presidente del Cus Catania e i familiari di Benito Paolone.
Lo stadio di rugby di via Fontanarossa è stato da sempre legato all’attività dell’Amatori Catania la squadra di pallovale di cui Benito Paolone fu “anima”, con l’impegno e l’entusiasmo prima di fondatore, quindi di giocatore e poi di dirigente. L’Amatori nei circa 40 anni di attività rugbystica ha collezionato successi di tutto rispetto nella massima serie italiana ed a livello europeo.
Si qui il comunicato ufficiale, noi, invece, ricordiamo -con un articolo del primo dicembre 1997- la figura di Palone, in particolare cosa pensava di Bianco (che lo ricambiò in occasione di quella campagna elettorale con querela, giurì d’onore)…
“…Da vecchio rugbysta si e’ lanciato in mischia a testa bassa, come aveva fatto nella rissa a Montecitorio che lo ha reso famoso. E’ sceso in campo in modo scomposto e pasticcione. Gli scongiuri, gli insulti, le bestemmie hanno lasciato il segno piu’ della passione che Paolone dice di mettere dentro la politica. E cosi’ ha perduto. A lenire le ferite neanche la sua Amatori che, come triste presagio, ieri pomeriggio era stata battuta dal Tarvisium. E lui ammette sconsolato: “Non mi aspettavo questo risultato, pensavo che la gente capisse il senso di certe denunce. Debbo comunque rilevare che un’autentica blindatura dell’informazione non ha permesso di dire completamente come stanno le cose a Catania. Bianco e’ sempre sfuggito al controllo e ha usato tutti gli strumenti che la gestione del potere gli metteva a disposizione”. Non pensa di aver pagato per troppa irruenza come nel Mugello? “Altro che irruenza. Alcuni problemi della citta’, primo fra tutti il piano regolatore, non sono uno scherzo. Il piano e’ un vero scandalo e Bianco ha sistematicamente alterato la verita”. Il candidato del Polo continua ad accusare Bianco di aver “barato ed imbrogliato gli elettori con l’aiuto dei mezzi d’informazione e il sostegno dei gruppi di potere della citta’. In barba ai problemi dei giovani e dei lavoratori. Da quando lui fa il sindaco sono cresciuti i livelli di disoccupazione in maniera impressionante: oggi sono 85 mila i disoccupati rispetto ai 44 mila del ’93. Ma Bianco – conclude Paolone – invece di accettare il confronto con noi ha preferito le cene di gala a base di champagne e caviale”.(Bianco sfonda e si tiene Catania, 1 dicembre 1997, Alfio Sciacca, Corriere della Sera)
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