Catania comunale, “dilaga” la legalità! Impianti pubblicitari: un’intesa “rivoluzionaria” che regala alle imprese proprietarie centinaia di migliaia di euro

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Un’altra “giornata epocale” sotto il Vulcano…

di iena “controrivoluzionaria” Ignazio De Luca

Quando smetteranno, a Catania come a Palermo, gli amministratori di evocare una “rivoluzione” per qualsiasi atto amministrativo adottato? Oltre tutto anche in violazione di legge?
Nella sala giunta di Palazzo degli Elefanti conferenza stampa per presentare l’accordo siglato, tra il Comune e le imprese proprietarie degli impianti pubblicitari: oltre al sindaco Bianco, all’assessore al bilancio Girlando, agli imprenditori del settore, tra cui la dottoressa Angela Ciancio, non poteva mancare, mister Asec Trade – sessantamila euro – alias Giuseppe Lazzaro Danzuso vedi foto.

Precisiamo riguardo il compenso percepito dal Danzuso che la Presidente di Asec Trade, avvocatessa Francesca Garigliano, ha messo a verbale -in commissione partecipate- il lauto ristoro di 60.000 euro, pagato dagli inconsapevoli abbonati al gas, in sede di commissione partecipate, mentre in un intervista a “La Sicilia” lo ha ridotto a “soli” 35.000 euro.

Riguardo l’accordo raggiunto l’assessore Girlando ha riferito che le imprese sotto la direzione del Comune, si sono impegnate “alla rimozione dei cartelloni privi di autorizzazione e di quelli che non rispettano le prescrizioni del codice della strada, mettendo così ordine nella giungla dell’abusivismo”
“Questa autentica rivoluzione (e dalli ca’ rivoluzione) – ha detto ancora Girlando – non solo comporterà un notevole risparmio per le casse comunali, ma, favorendo il rispetto delle regole, comporterà maggiori introiti, visto che gli abusivi non versano le tasse di affissione”.

Peccato che l’assessore al bilancio ometta di riferire le perdite che non sono né morti, né feriti, né dispersi, che questa ennesima “rivoluzione” produrrà . Tralascia il reticente assessore di comunicare (ma come mai l’esperto di relazioni esterne GIUSEPPE Idonea non è stato interpellato?) che per convincere i ritrosi imprenditori a siglare il protocollo “rivoluzionario”, l’amministrazione ha dovuto inchinarsi alle pretese delle società, certamente liete della cancellazione delle sanzioni pecuniarie elevate per violazione di legge. Appresso elencheremo, sinteticamente, le violazioni di legge in cui il comune incorrerà, qualora effettivamente si realizzasse quanto annunciato.

Ora ci interessa dire, al solito fuori dal coro, in solitaria e senza mezzi termini, che questo protocollo d’intesa “rivoluzionario” è ben misera cosa ! Esso può essere disatteso un minuto dopo che i verbali saranno stati annullati, senza che il comune possa, in alcun modo, obbligare le società alla puntuale esecuzione del protocollo. Se si pensa poi che tra le società, aderenti al protocollo, beneficiare di questa regalia, due sono state coinvolte nel procedimento giudiziario cosiddetto del “sistema Giacchetto” dei “Grandi Eventi”, si comprende bene come la portata “rivoluzionaria” del protocollo d’intesa, abbia il valore di una… scoreggia.

Riportiamo per meglio chiarire la portata “rivoluzionare” dell’accordo, stralci dei punti 2, 11 e 14 del protocollo, intercalando le violazioni di legge.

Punto 2: “Successivamente a tale provvedimento, gli impianti autorizzati e conformi al Codice della Strada, come derogato dalla Amministrazione comunale in ottemperanza alla predetta conferenza di servizio del 10.3.2010, verranno riconfermati dall’Amministrazione con un proprio provvedimento (ops violazione) da emanarsi entro 15 giorni dall’esecutività del provvedimento indicato al precedente punto.

Punto 11 : ” l’amministrazione si impegna a compiere tutti gli atti necessari a riesaminare, nei limiti e nei termini previsti dalla vigente normativa, ai fini della revoca in autotutela, gli atti di verbalizzazione ancorché impugnati ma non ancora coperti dal giudicato, successivi ai provvedimenti di riordino della Direzione Ragioneria Generale adottati nell’anno 2013″ (ops, ops violazione).

E ancora al punto 14, ” l’amministrazione prende atto della collaborazione che le imprese sottoscriventi il presente protocollo d’intesa offrono per la repressione del fenomeno dell’abusivismo e accetta tale collaborazione che si concretizzerà nei seguenti servizi da realizzarsi, ad esito del rilascio dei provvedimenti di cui ai punti (precedenti)e della procedura di annullamento dei verbali di cui al punto 11.”

(Ops, ops ops violazione) Ci si può sedere a tavola. Il pranzo è servito! Usando una metafora.

Dato atto che il “rivoluzionario”protocollo d’intesa viene approvato con delibera di giunta n. 59 del sei maggio 2014, presieduta dal sindaco Bianco con tutta la giunta al completo ad eccezione dell’assessore alle attività produttive.

Diciamo subito e senza mezzi termini, che di qualunque sia il colore politico dell’amministrazione comunale, a Catania, quando c’è da fare un favore piccolo o grande, ai potenti della città non si guarda troppo alla validità delle norme.
Oggi 2014 per gli impianti pubblicitari, ieri nel 2013, con l’accordo aggiuntivo con Parcheggi Europa, il consiglio comunale, se fosse validato il protocollo, sarebbe espropriato di competenze proprie, ovvero l’approvazione del regolamento che autorizzi, in deroga al codice della strada, la distanza che gli impianti devono avere dagli incroci.
La giunta, può solo dare un atto d’indirizzo, sarà il consesso comunale e solo esso, a stabilire quanti metri gli impianti dovranno essere distanziati dagli incroci. Mai è poi mai potrà deciderlo la giunta, perché il consiglio comunale non ratifica decisioni della giunta, ma approva autonome proprie decisioni.
Ma l’assessore al bilancio, avrà fatto gli atti ricognitivi per conoscere l’esatto ammontare delle centinaia di migliaia di euro ( 500? 600? O di più ?) cui la rivoluzionaria amministrazione Bianco dovrà rinunciare con la cancellazione dei verbali ? Invero, ci pare di vivere su Marte, leggere che in autotutela l’amministrazione possa annullare i verbali (punto 11). Lo strumento di autotutela ovvero il ritiro del provvedimento è atto che la pubblica amministrazione, doverosamente, esercita, accorgendosi, dopo l’emanazione dell’atto, di essere incorsa in violazione di legge. Mentre invece non esiste nessuna violazione di legge nei verbali che si vorrebbero annullare agli amici imprenditori. I verbali sanzionano gli illeciti accertati, nel 2013, dalla Polizia Municipale, per gli impianti IRREGOLARI.

Di cosa ciancia il reticente assessore? Dichiarando che ” il rispetto delle regole, comporterà maggiori introiti, visto che gli abusivi non versano le tasse di affissione”. Gli abusivi in quanto tali, non versano le tasse di affissione e magari si beccano i lucrosi introiti pubblicitari dal cliente ospitato sull’impianto non autorizzato. Ma che c’entrano gli impianti autorizzati per i quali sono state accertate violazioni di legge nel 2013 regolarmente sanzionati dalla polizia municipale? E la pratica rivoluzionaria che fa ? Gli toglie il verbale, regalando migliaia di euro alle società, cui era stato sanzionato l’abuso!

Ma che rivoluzione è ? Dei peracottari? A nostro avviso si configura danno erariale a carico di amministratori, funzionari e burocrati, col probabile coinvolgimento anche dell’avvocatura comunale, qualora si ” dimenticasse” di presentarsi in udienza a difendere il comune da parte resistente.

Chissà se qualche cittadino, leggendo queste note sarà stimolato e informerà la Procura e la Corte dei Conti?

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Redazione Iene Siciliane

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