di Iena del molino biancoSono tempi difficili per i professionisti dell’informazione siciliana: c’è chi deve superare lo Stretto e andare in Continente a guadarsi il pane, con qualche migliaio di euro al mese, magari alla Rai. Una sofferenza alla quale idealmente si unisce il “popolo dei precari” a trecento euro al mese (talora a rate) che si sbatte per la Sicilia. Tutti uguali, tutti alla dura prova dell’informazione.I casi ormai sono tanti e noi sentiamo il dovere morale –proprio seguendo i percorsi etici di questi protagonisti, eroi dei nostri giorni- di raccontarle queste storie, magari non tutte, non c’è spazio. Raccontiamo quelle più edificanti. Exempla virtutis, avrebbero detto i latini. Storie da raccontare ai bambini prima di andare a letto.Come quella del presidente del consiglio di disciplina dell’ordine dei giornalisti di Sicilia Giuseppe Lazzaro Danzuso. Da qualche tempo è addetto stampa all’ Asec Trade per circa 2500 euro nette al mese. In consiglio comunale, il 21 febbraio scorso, il consigliere Manlio Messina (capogruppo di FI) ha parlato di un incarico a 60 mila euro l’anno. Lorde, aggiungiamo. Notizia riferita in commissione partecipate dai vertici dell’Asec Trade.”Quando veniamo a sapere che vi è un addetto stampa del comune di Catania che lavora a costo zero per il comune di catania e invece ha un contratto di 60 mila euro l’anno in una partecipata del comune di Catania la cosa ci lascia alquanto perplessi e ripeto non perché sia sbagliato pagare questa persona, è sbagliato dire le bugie ai cittadini e sbagliato far capire ai cittadini che chi lavora qua deve lavorare a costo zero, no, questo è un comune di Catania che ha le proprie professionalità e che devono essere pagate, in maniera equa, adeguata, ma diciamolo, non diciamo a costo zero…” ha detto Messina ironizzando sul “costo zero” (prossimamente su “Scherzi a parte”?) del comune di Catania. Tenuto conto che Lazzaro Danzuso trascorre, in buona parte, le sue giornate a Palazzo degli Elefanti, come farà a lavorare per la Trade, che ha sede in via Cristoforo Colombo?E ancora verrebbe da chiedersi, ma come stanno veramente le cose all’ufficio stampa del comune di Catania?Di Lazzaro Danzuso abbiamo parlato in passato
http://www.ienesiciliane.it/cronaca/13574-giornalisti-e-regole-sotto-letna-ci-scrive-ignazio-de-luca.htmlUn altro caso che dimostra che non mollare mai serve, anzi paga. La vita è dura, ma si può sempre trovare una soluzione. Magari è più facile se sei amico di qualche politico. Anche questo è un insegnamento che andrebbe portato nelle scuole.Ecco accogliamo con soddisfazione che si sia trovata una soluzione equa ed eticamente inoppugnabile, anche alla luce della condizione di non floridità delle partecipate del comune di Catania.Del resto, lo staff del sindaco Bianco si può avvalere, fra gli altri, del liquidatore della vecchia Amt Giuseppe Idonea (che ha altri due incarichi, ma questi a titolo gratuito, di esperto per le relazioni esterne del comune e di componente del comitato scientifico alla fondazione “distretto produttivo pietra lavica”) e Francesco Marano esperto del sindaco al decentramento (incarico non gratuito) (nella foto in alto con Danzuso)La sistemazione di persone è sempre un fatto positivo e di giustizia sociale: esattamente come avviene per tutti quelli che hanno bisogno. Catania è anche in questo all’avanguardia. Poi, naturalmente, ci pensa, magari in nome del mercato (dicono così), sempre “mamma pubblico” , ma non per tutti. Ma abbiate fede, prima o poi, la giustizia alla fine trionfa sempre.
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