Torna il nostro Mc Dentato (sarà scozzese?) e dice che…
“Fu il sangue mio d’invidia sì riarso che se veduto avesse uomo farsi lieto, visto m’avresti di livore sparso.” Così Dante nel Purgatorio descrive gli invidiosi costretti ad aiutarsi l’un l’altro, come mendicanti alle porte dei santuari, lacrimando penosamente, seppur con le palpebre cucite col fil di ferro. L’etimo di “invidia” (da in + videre, in latino guardare contro, guardare con ostilità) si attaglia perfettamente a chi guarda a un successo altrui e si torce le budella se non riesce a distruggerlo.
Qui da noi, in questa Città intendo, tra i sette vizi capitali l’invidia è senza dubbio il più ricorrente. Anche il nostro sindaco ne fa sfoggio con nonchalance: un esempio per tutti il BRT!
Il servizio, e lo sappiamo tutti, è opera del suo predecessore; nato tra mille polemiche, è stato però accettato dai cittadini come prima mossa azzeccata in tema di mobilità, ha consentito ai geni dell’AMT di capire che economicamente rende, ha dato una svolta decisiva al modo di intendere gli spostamenti. Insomma guai a toccarlo, anzi ci si aspetterebbe di vedere attivata una seconda linea con le stesse caratteristiche.
Ma no! Dall’immaginario collettivo, almeno, esso deve sparire se non lo può da quello fattuale.
Prima mossa: cambiamogli colore. Così la predominante verde diventa rossa, non importa a che costi. E perché no: cambiamogli anche il nome da BRT a bus rapido. A quest’ora avrà anche pensato all’inflazionato Alibus, allo sfruttato Velobus a Biv, Buv, Bav o chissà a cos’altro.
In effetti debbo dire che il termine BRT, acronimo di Bus Rapid Transit, all’epoca scelto, è pretenzioso; il BRT, in tutto e per tutto, è sinonimo di metropolitana leggera su gomma, con tutto ciò che ne consegue( corsie in-out adiacenti, vere e proprie strutture murarie che ne delimitano le corsie medesime, stazioni e fermate concepite in un certo modo).
Ciò che abbiamo ereditato da Stancanelli è un BHLS, acronimo per Bus Higt Level Service, cioè un bus ad alto livello di servizio, dove per alto si intende: garanzia di velocità, puntualità, pulizia dei mezzi, sorveglianza degli stessi, informazioni a bordo all’utenza, maggiore confort del passeggero, interscambiabilità con altri sistemi di trasporto.
Comunque lo si chiami il BRT c’è e non rientra nelle famose “124” cose fatte dall’attuale borgomastro.
Che “l’unica cosa” fatta da Stancanelli non valga tutte quelle sbandierate da Bianco messe assieme?
Parrebbe di si, visto che il Sindaco-arraggiatu ha deciso di tingerlo… di rosso!
MC. Dentato
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