Secondo il candidato sindaco:”turismo e commercio da rilanciare. Possibile se servizi e cultura saranno potenziati”.
Il turismo e il commercio sono due basi fondanti dell’economia di Catania. Ma è necessario che vengano potenziati, e in certi casi reinventati, quei servizi che oggi mancano, e la cui assenza non aiuta ad attirare nuovi visitatori e nuovi compratori. Ed é arrivato il momento di coniugare finalmente cultura e commercio.
Maurizio Caserta, candidato a sindaco di Catania alle amministrative di maggio, stamattina ha incontrato cittadini e sostenitori in piazza Università, da dove è partito il sesto mini tour per conoscere la città con i suoi punti di debolezza e le sue potenzialità. I Quattro canti, via Anfiteatro, piazza Stesicoro, via Etnea con il suo centro commerciale naturale fino alla Villa Bellini; queste le tappe di oggi, e con esse, le occasioni di confronto con i cittadini.
Durante l’incontro con Caserta, un gruppo di commercianti riuniti nel consorzio d’imprese “Centro commerciale naturale”, ha sottolineato l’importanza dell’accoglienza e della qualità per rilanciare via Etnea, ” il mercato è spietato – hanno detto -e non tutte le attività possono trovare spazio . La festa di Sant’agata, spesso snobbata dai commercianti, deve invece tornare ad essere un valore aggiunto”.
Il professor Caserta ha sottolineato che “il turismo è un’attività complessa; non è soltanto alberghi, o soltanto ristoranti, o soltanto beni culturali: è tutte queste cose insieme. Se manca uno di questi elementi è come se mancassero tutti. L’azione pubblica e collettiva è essenziale e soltanto trovando il modo di coordinare queste azioni la soluzione può essere trovata”.
Per il candidato a sindaco, ad esempio, “Il centro storico è ricco di storia e di cultura, è il cuore di questa città ed è la prima cosa che un turista visita arrivando a Catania – ha detto Caserta – pertanto dobbiamo mostrare la parte migliore di noi.Innanzitutto la nostra storia che si manifesta attraverso i palazzi, i mercati, i monumenti, l’archeologia che nel centro storico c’è. Tutto questo da solo però non può bastare: servono servizi turistici e servizi commerciali. Il prodotto che offriamo al turista deve essere ordinato, comprensibile, accogliente e che sia economico ovviamente. La strada da percorrere è l’integrazione tra la cultura e il commercio, l’una deve servire l’altro”.
Secondo Caserta una segmentazione tra il giorno e notte non può servire a nessuno. “Non può esserci una via Etnea del giorno e una via Etnea della notte, rischiamo-spiega ancora- che i difetti dell’una si trasferiscano sull’altra. Occorre ripensare a questi settori mettendo al primo posto la storia e la cultura, ma tutto questo deve essere corredato di servizi. La via Etnea è un posto da frequentare e dove fare acquisti, ma deve essere anche un posto da cui si può imparare, altrimenti dovremmo smetterla di chiamarlo centro storico”.
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