(Nella foto della segreteria, da sin. Di Mauro, Turrisi, Murabito)
Al VII congresso della Filca Cisl Catania
Il Patto per Catania si è rivelato un Pacco per Catania: promesse non mantenute e opere rimaste al palo
Catania, 4 dicembre 2021 – Più 18 per cento di lavoratori, più 11 per cento di imprese rispetto al passato e oltre 80 milioni di euro di massa salariale: il settore delle costruzioni anche a Catania marcia a doppia cifra. Ma c’è anche un “Patto per Catania” che si è rivelato un “Pacco”, con promesse non mantenute e opere pubbliche rimaste al palo. La sfida per il futuro? Consolidare la ripresa con rinnovo dei contratti, maggiore sicurezza e adeguamenti salariali. E incalzare gli enti appaltanti per la spesa delle risorse, con l’avvio della progettazione in alcuni casi o dell’esecuzione in altri di opere come fognature, raddoppi ferroviari, mantellata del Porto, sicurezza della zona industriale.
È l’impegno per la riconfermata segreteria della Filca Cisl di Catania, al termine dell’11° congresso della federazione: alla guida Nunzio Turrisi, al suo fianco Rosario Di Mauro e Domenico Murabito.
Davanti alla platea dei delegati, dei rappresentanti delle associazioni datoriali, a Marco Falcone, assessore regionale alle Infrastrutture, e alla presenza dei segretari nazionali di categoria Ottavio De Luca e Cristina Raghitta, a Paolo D’Anca, segretario generale Filca Cisl siciliana, a Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl catanese, nella sua relazione Turrisi tocca criticità e opportunità del mondo delle costruzioni.
«Stiamo uscendo dalla crisi – esordisce Turrisi – grazie agli incentivi statali per l’edilizia privata e per la promozione di un piano nazionale di interventi pubblici. Ma occorre lavorare insieme perché la ripresa sia strutturata e duratura, perché i lavoratori possano affermarsi e professionalizzarsi, perché le imprese possano innovarsi e patrimonializzare. Bisogna creare condizioni migliori per tutelare sempre di più la salute e la sicurezza dei lavoratori, insieme al rinnovo dei contratti collettivi territoriali, fermi da anni, e dello stesso Ccnl, scaduto da mesi. Nello stesso modo, servono anche aumenti salariali importanti, per rendere il settore attrattivo per i giovani».».
Ma a Catania c’è il rischio che il “Patto” annunciato quattro anni fa si riveli un “Pacco”, denuncia Turrisi. «La stragrande maggioranza delle opere – precisa – oggi avrebbero dovuto essere già in corso di realizzazione, e invece sono fuffa. Un’incapacità di trasformare gli impegni in spesa effettiva, certificata anche dalla Corte dei Conti. Un esempio: per la mitigazione del rischio idrogeologico, in Sicilia su 789 milioni di euro disponibili, Catania non ha speso un euro».
«La verità – commenta – è che di burocrazia buona, efficiente ed efficace ce n’è poca. Scarseggiano i progetti e il personale tecnico adeguatamente preparato e retribuito».
Gli fa eco Attanasio: «È da riprendere finalmente il confronto con l’amministrazione comunale e metropolitana, perché dobbiamo sapere quali e quanti progetti possono essere inseriti nel PNRR, quali e quante opere non riescono a partire».
E dire che di ammodernamento il territorio catanese ha estremo bisogno: la seconda pista dell’aeroporto; opere portuali per la crocieristica, grandi yacht e mercantili; sviluppo dei sette chilometri di costa sabbiosa della Plaia; “civilizzare” la zona industriale; mettere in sicurezza il territorio; risanare, conservare e adeguare alle norme antisismiche il patrimonio edilizio pubblico; collegamento viario tra i diversi centri urbani; piano straordinario di edilizia residenziale pubblica.
Su tali temi Filca e Cisl ritengono che vada «ricercata la massima convergenza di azione di tutte le forze politiche e di tutti i soggetti che, a vario titolo, sono portatori di interessi collettivi». Lo scopo, come obiettivo amministrativo e dovere sociale, è di migliorare il territorio e la qualità della vita delle persone che ci vivono.
I DATI (fonte Cassa Edile CT)
Lavoratori attivi: 10.143 (+18,09%)Imprese attive: 2.331 (+10,68%)Ore lavorate: 7.601.139 (+32,59%)Massa salari: 80.544.881 euro (+33,75%).
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