Il car sharing di Enjoy che è scappato da Catania, il bike sharing che non si è mai riusciti a far partire, il servizio di city bike di Amt che è praticamente inutilizzato, le piste ciclabili col contagocce, la sosta selvaggia in ogni angolo della città, le Ztl “fantasma” che aspettano le telecamere da oltre un decennio, le isole pedonali a volte riaperte al traffico e continuamente violate da auto e motorini, Catania città con i più alti indici di auto per abitante. Oltre al piano urbano della mobilità sostenibile (PUMS) di cui ancora la città non s’è dotata e che consentirebbe di accedere a fondi comunitari. «Siamo seriamente preoccupati per la mancanza di politiche concrete di mobilità sostenibile di questa amministrazione comunale, come venuto fuori palesemente e drammaticamente dal dibattitto di ieri sera a Città-insieme».
E’ quanto afferma il circolo di Legambiente Catania per voce del presidente Viola Sorbello. «Anzi, quanto fatto dall’amministrazione – aggiunge Sorbello – sembra andare in direzione opposta. Come l’abbonamento a prezzo agevolato per le strisce blu concesso a medici e infermieri del Garibaldi vecchio. Una soluzione che non disincentiva certo l’uso dell’auto privata a vantaggio dei mezzi pubblici».
«Inoltre, l’inefficienza dell’Amministrazione – aggiunge il presidente di Legambiente – di fatto vanifica l’impegno dei gestori del trasporto pubblico, a partire da Amt e Metropolitana, che in queste condizioni hanno più difficoltà a fidelizzare al mezzo pubblico l’utenza. Non bastano i cosiddetti parcheggi scambiatori, che già esistono e che dovranno essere realizzati, a colmare questa inerzia, ma serve una politica di vero e deciso disincentivo all’uso delle auto private in centro che si potrebbe realizzare quasi a costo zero».
L’assessore Arcidiacono, infine, ieri sera ha fornito anche informazioni discordanti da quelle forniteci dagli uffici comunali che nei giorni scorsi ci hanno convocato insieme ad altre realtà e associazioni che promuovono la mobilità sostenibile per illustrarci un piano per la realizzazione di piste ciclabili con un finanziamento Pon Agenda 2000 cdi circa 9 milioni di euro.«I percorsi ciclabili -afferma Annamaria Pace vice presidente di Legambiente Catania – dovrebbero essere considerati come infrastrutture di collegamento dirette e sicure, e non solo come percorsi da utilizzarsi per itinerari turistici o per il tempo libero». Ci auguriamo che la realizzazione di tali percorsi venga fatta con un progetto serio e in armonia con una politica complessiva di mobilità sostenibile che ancora non si riesce a vedere, nonostante l’impegno di FCE, Rfi e anche Amt per rendere sempre più comoda e vantaggiosa ai catanesi, e ai turisti, la scelta dei mezzi pubblici. Per i quali, non ci stancheremo di ripeterlo, serve una decisa politica di disincentivo all’uso dell’auto in centro».
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