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Catania dal Vivo, zona industriale allagata: Cisl “siamo alle solite: allarmi inascoltati, interventi carenti”
Pubblicato il 14 Settembre 2020
(foto da bacheca facebook consigliere Lorenzo Leone)
Come potrà partire la ZES con una zona industriale così fragile, insicura e poco accogliente?
Catania, 14 settembre 2020 – «Piove e a Catania siamo alle solite con vaste aree della zona industriale e il Villaggio Santa Maria Goretti sommersi dall’acqua: in pericolo i lavoratori, le aziende e le famiglie. Restano ancora una volta inascoltati gli allarmi continui che abbiamo lanciato. Quando si interverrà? Quando i danni saranno così gravi che anche qualche attività produttiva non potrà più riaprire? Si deve attendere che succeda qualche evento drammatico, per poi giocare al solito scaricabarile delle responsabilità?»
La Cisl di Catania interviene sui disagi creati dalle piogge di questa mattina nella zona industriale, con il segretario generale Maurizio Attanasio, e i segretari generali delle federazioni Giuseppe Coco (Femca), Piero Nicastro (Fim), Giuseppe Passanisi (Flaei), Rita Ponzo (Fisascat) e Mauro Torrisi (Fit).
«Dopo tanto parlare e alcuni interventi effettuati dell’Irsap – sottolineano Attanasio, Coso, Nicastro, Passanisi, Ponzo e Torrisi – nessuno ha fatto più niente. Mentre occorre fare di più. Nel mese di giugno 2020, sarebbe dovuto partire il cantiere dell’appalto finanziato dal “Patto per lo sviluppo del Sud” per un finanziamento complessivo di 2 milioni 303mila 716 euro, per tutte le infrastrutture e le pertinenze presenti nell’area dei blocchi Giancata, Pezza Grande, Palma 1, Palma 2, Passo Martino, Torre Allegra e Buttaceto».
«Non si può andare avanti così! Da tempo diciamo che nella zona industriale di Catania gli interventi di manutenzione e messa in sicurezza devono scaturire da una intesa sinergica di tutti gli enti coinvolti, Regione-Comune-Città metropolitana, per poter operare su strade e torrenti, ciascuno per la propria competenza e in modo efficace».
«Come potrà mai partire la Zona economica speciale con una zona industriale così fragile, poco accogliente e per niente sicura? Quale credibilità avranno più gli Enti pubblici su eventuali investitori in quest’aerea? Così si vanifica ogni sforzo per attrarre nuovi insediamenti industriali, non si tutela l’occupazione e non si programma alcuna azione di sviluppo per la nostra provincia».
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