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Catania, delitto Falcidia: dai capelli e dal sangue la verità?
Pubblicato il 10 Aprile 2012
Udienza al processo d’appello contro il marito della professoressa uccisa quasi vent’anni fa, il dott. Vincenzo Morici. Disposta consulenza tecnica che…Di Iena Giudiziaria
Chi ha ucciso la professoressa Antonella Falcidia la notte del 4 dicembre del 1993? Dopo l’assoluzione (il 3 marzo del 2011) da parte del gup Grazia Caserta “per non avere commesso il fatto” del marito, il dott. Vincenzo Morici (nella foto stamane dietro uno dei suoi legali, l’avv. Galati), è in corso, dopo l’appello della Procura, il processo di secondo grado, davanti ai giudici della prima sezione della Corte d’Assise d’appello, presieduta da Antonino Maiorana (a latere Antonio Giuttari).
Oggi l’udienza è stata dedicata alla questione del dna dei capelli trovati nella mano della donna: non solo, ma anche del dna delle macchie di sangue rinvenute sulla camicia di notte e sulla vestaglia della vittima. Sono queste le richieste di Accusa –rappresentata dal sostituto procuratore generale Domenico Platania- e Difesa, con gli avvocati difensori Enzo Trantino e Carmelo Galati: richieste per scoprire eventuali retroscena del delitto della professoressa, uccisa con 29 coltellate, una notte di 19 anni fa, nel suo appartamento di via Rosso di San Secondo, nel centro cittadino.
Nel processo d’appello sono stati i difensori dell’unico imputato, il dott. Vincenzo Morici (che si è sempre dichiarato innocente), a chiedere ulteriori approfondimenti: lo hanno fatto ampliando le richieste dell’Accusa, che ha chiesto alla Corte la nomina di un consulente, il prof. Emiliano Giardina, genetista,della Università” Tor Vergata” di Roma, al quale è stato affidato il compito di esaminare, mediante l’esame del dna nucleare, tre bulbi piliferi di capelli trovati tra le mani della vittima. Il perito designato avrà novanta giorni di tempo (consegna il 19 luglio prossimo) per rispondere ai quesiti avanzati dalla Corte. C’è da verificare l’attendibilità degli esami del dna disposti sui reperti all’epoca dei fatti e accertare se i capelli ritrovati nelle mani della professoressa sia a lei attribuibili o ad eventuale soggetto diverso.
“Rilanciamo –ha dichiarato ai cronisti l’avv. Enzo Trantino- chi ha ucciso la signora Falcidia? Non basta dire non è stato il marito, vogliamo giustizia”. Ha aggiunto il legale di Morici: “sin dall’inizio lui si oppose alle archiviazioni ed uno che ha la coscienza sporca ovviamente plaude alle archiviazioni, dice ‘ce l’ho fatta’. Così non è stato. Questo secondo momento, finalmente, provvidenzialmente, ci viene in aiuto perché anticipa i tempi, perché da una risposta che dà la corte e da un’auspicabile miglioramento della formula, perché è tecnicamente possibile, noi siamo nelle condizioni di poter dire: a) abbiamo la prova che non è stato Morici, abbiamo la prova che c’è stato un soggetto terzo, verso cui le indagini – non mi interessa sapere per quale evenienza negativa- non sono state orientate”.Gli avvocati di Enzo Morici hanno nominato un perito di parte che affiancherà il consulente della Corte d’Assise d’appello: si tratta del dott. Paolo Garofano, nipote dell’ex colonnello dei Ris di Parma. Prossima udienza il 9 ottobre.
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