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Catania, denunciato il vicepresidente di Confindustria Salvatore Finocchiaro per il cantiere di piazza Europa, quello dei parcheggi…
Pubblicato il 12 Luglio 2012
Blitz dei militari dell’Arma, parte una denuncia in stato di libertà. Elevate sanzioni amministrative per 35 mila euro. Fra l’altro, spunta anche una faccia conosciuta….Retroscena esclusivo dell’operazione di ieri con controlli sul rispetto delle regole in tema di sicurezza. Vicenda su cui -siamo sicuri- interverrà, da par suo, il vicepresidente nazionale dell’associazione degli industriali, Ivan Lo Bello. Legalità, prima di tutto!
Di Iena Operaia, Marco Benanti
Il luogo è quello di uno dei capitoli della nota inchiesta sfociata nel processo cosiddetto dei “parcheggi”, conclusa, in primo grado, con l’assoluzione degl imputati e il dissequestro dei cantieri; oggi è ancora in corso il giudizio di secondo grado davanti ai giudici della terza sezione della Corte d’Appello. Imputati l’ex sindaco Umberto Scapagnini, nella qualità di commissario per l’emergenza traffico, con lui anche l’ex direttore dell’Ufficio speciale per l’emergenza traffico Tuccio D’Urso, tre componenti della commissione di valutazione, Mario Arena, Salvatore Fiore e Giovanni Laganà e tre imprenditori, i fratelli Mimmo e Sebastiano Costanzo e Ennio Virlinzi, rappresentanti legali di ditte che avrebbero dovuto realizzare i parcheggi.
Altro momento, altra storia. Bene, ieri, nell’ambito dell’operazione “Mattone Sicuro”, i carabinieri insieme ai colleghi del nucleo ispettorato del lavoro e del nucleo anti sofistificazioni di Catania hanno sottoposto a verifica il cantiere di piazza Europa (nella foto il cartello del cantiere), dove si sta realizzando il parcheggio della concessionaria “Parcheggio Europa Spa” dei Virlinzi.
Precisiamo che ad essere oggetto di verifica è stata la ditta esecutrice dei lavori, la “Repin srl” di Salvatore Finocchiaro, vicepresidente di Confindustria Catania, indicato dalla presidenza di Andrea Vecchio per conto dell’Ance nel comitato di presidenza di Confindustria e costruttore amico del cavaliere Ennio Virlinzi. Ma c’è dell’altro: dai controlli dei militari è emersa anche la presenza, nel cantiere, di Salvatore Gennaro, già arrestato nell’ambito dell’inchiesta sul nuovo ospedale “Garibaldi” su mafia-politica-imprenditoria e poi assolto. Gennaro, a lungo negli anni novanta, è stato uno dei maggiori imprenditori, se non il maggiore, del movimento terra in provincia di Catania ed è stato accusato di essere vicino alla criminalità organizzata catanese. Accuse –ribadiamo- da cui è stato, comunque, assolto.
Ecco, il comunicato dei carabinieri: “Nella giornata di ieri, a Catania, è proseguita l’attività ispettiva dei cantieri edili nell’ambito dell’operazione denominata “Mattone Sicuro”. I Carabinieri della Stazione Piazza Dante, unitamente ai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Nucleo Anti Sofisticazioni di Catania, hanno sottoposto a verifica un cantiere edile in Piazza Europa al fine di constatare il rispetto delle norme sulla Legislazione sociale e sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. L’iniziativa, avviata su direttiva dei Ministeri competenti, ha la finalità di tutelare l’incolumità dei lavoratori dai rischi causati dalla disinformazione e dal mancato rispetto dei requisiti di sicurezza previsti dalle norme in vigore.
Nel corso dell’attività ispettiva, i militari hanno rilevato gravi violazioni connesse alla tutela della salute dei lavoratori, tra le quali la mancanza di idonee misure per la prevenzione degli incendi, la mancanza di viabilità di cantiere e di idonei locali igienico sanitari, la mancata attuazione delle misure di prevenzione e sicurezza su ponteggi metallici al fine di evitare cadute dall’alto, la mancata segnalazione delle situazioni di rischio per la sicurezza del cantiere, l’omessa predisposizione di parapetti e tavole fermapiedi sui lati aperti del cantiere. Per le violazioni accertate è stato denunciato in stato di libertà il titolare di una impresa ed elevate sanzioni amministrative per circa 35 mila euro. Sono stati altresì denunciati 7 dipendenti i quali non facevano uso dei dispositivi di protezione individuale di cui erano dotati”.
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