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Catania, devastazioni per poche ore di pioggia. Un invito alla classe dirigente: datevi all’ippica!
Pubblicato il 08 Marzo 2012
Momenti terribili ieri: sullo sfondo problemi antichi mai risolti. Ma fino a quando è tollerabile tutto questo?Di Iena Subacquea Benanti
Poche ore di pioggia e Catania vive l’ “apocalisse”. Tanto per cambiare. Come accade da decenni. Questa è la realtà di una città governata da una classe dirigente da operetta. E non parliamo solo di quella attualmente al potere, ma di quella che l’ha governata per decenni.
Ieri, la città ha vissuto una giornata “‘d’inferno”: case allagate, macchine in panne, incidenti, allagamenti, devastazioni, disagi in serie, proteste, dolore, forze dell’ordine, municipale, vigili del fuoco alle prese con migliaia di richieste di intervento. Al “Villaggio Santa Maria Goretti”, nella zona dell’aeroporto, e in generale in periferia, si sono registrati momenti terribili: eppure dal Palazzo di città si è detto più volte che la situazione è stata risolta o quasi. Ci vuole faccia!
Certo, il maltempo è stato di proporzioni notevoli, con annesso “solito balletto”: si poteva preannunciare o no? Ma insomma, i problemi si affrontano, non si rimandano sempre. E le manutenzioni dei torrenti, dei canali? E gli interventi attesi da tempo per rendere “Civile” pezzi interi della città? Chi paga davvero l’inconsistenza, l’incapacità, la superficialità di questa “classe dirigente”?
C’è chi è finito..sui tetti delle macchine; e ancora cedimenti sulle strade, crolli. Uno “spettacolo” da incubo e per il quale…vergognarsi. Ma, ne siamo sicuri, da domani sarà tutto come prima: quattro giustificazioni e poi di nuovo a non programmare, a non risolvere –sul serio- i problemi strutturali di una città che vive costantemente nell’emergenza.
Ma quando si potrà vedere finalmente una classe dirigente capace di affrontare e risolvere –con un piano organico e non inseguendo le emergenze- i problemi di una città “bella e maledetta”? Nel frattempo, da “ienesicule” viene un invito: ma perché voi politici non vi date all’ippica?
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