Catania dissestata, allarme di Maurizio Attanasio (Cisl): “entro la prima decade di maggio va approvato il bilancio, ma nessun incontro con il comune”

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Attanasio: «Ci associamo all’appello alla responsabilità dell’arcivescovo monsignor Gristina e chiediamo subito di non perdere tempo» Critica la situazione anche alla Città metropolitana: non si chiudono i bilanci 2017 e 2018 

«Entro la prima decade del mese di maggio dovrà essere approvato il bilancio del Comune di Catania per il 2019. Ma fino a oggi nessun documento, nessun incontro, nessun confronto è avvenuto con l’amministrazione comunale specialmente su spesa sociale, società partecipate e lotta all’evasione. Se continua così ci attiveremo per forme di mobilitazione adeguate».

 È preoccupato Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, davanti al al tempo che passa e al silenzio di Palazzo degli Elefanti per la stesura del documento finanziario e dopo l’impegno alla collaborazione con le forze sociali nell’individuazione delle economie possibili per un minor impatto sulle fasce più deboli.

 «Eppure – aggiunge – la contingenza che vive Catania dovrebbe suscitare maggiore preoccupazione in chi si occupa del governo della città. Lo stesso monsignor Gristina ha evidenziato, nel messaggio pasquale “Voi restate in città” che il dissesto finanziario del Comune si aggiunge ai mali antichi della città, vere e proprie emergenze che vanno da quella educativa a quella lavorativa, dal degrado ambientale all’illegalità. Ne esce fuori un’immagine devastante della città che oggi persino ai turisti offre il suo lato peggiore, come evidenziato giorni fa anche dal quotidiano La Sicilia».

 Secondo Attanasio, «a quei danni antichi, si aggiunge quello attuale della sottovalutazione, se non dell’indifferenza, da parte della politica». «Per questo – afferma – la Cisl si associa alle parole dell’arcivescovo nel richiamare alla responsabilità e al dovere tutti i catanesi. Ed ecco perché sollecitiamo ancora una volta il sindaco Pogliese e la giunta che guida a lasciar perdere i sussulti preelettorali e dedicarsi di più ai problemi di Catania».

 «Le organizzazioni sindacali confederali – ricorda il segretario della Cisl catanese – hanno già offerto all’amministrazione comunale la collaborazione per razionalizzare le economie possibili da inserire nel bilancio soprattutto per i temi della spesa sociale, della lotta all’evasione, del riordino delle partecipate. E le diamo certo atto dell’impegno per ottenere risorse, per combattere l’evasione della Tari, per diminuire i fitti passivi e rideterminare il tasso sui mutui. Ma ora siamo preoccupati perché non vorremmo che anche per il 2019 si profilasse una situazione di ulteriore default che farebbe ancora più degenerare la situazione per Catania e i catanesi».

 Attanasio, infine, sottolinea come la crisi dalla città capoluogo si sommi pericolosamente a quella della città metropolitana. «Quattro anni di commissariamento – denuncia – hanno annichilito ogni attività amministrativa dell’ex Provincia, dalla manutenzione degli edifici e della rete stradale provinciale ai servizi alla persona e al controllo ambientale. Non si riescono ancora a chiudere i bilanci 2017 e 2018, con grave rischio persino per gli stipendi dei dipendenti. Anche di questo dobbiamo parlare con il sindaco Pogliese. Ma subito e prima delle elezioni europee. E prima che sia troppo tardi».

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Benanti

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