Catania e appalto comunale milionario “turbato” a “società fantoccia” in proroga ri-prorogato e prorogato ancora … e ancora.. e spunta una tangente..a rate!

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di Ignazio De Luca Iena scopri corruzione

Da quasi un anno ormai, su queste e altre colonne abbiamo denunciato, confortati da inoppugnabile documentazione cartacea, gli affari appaltizi che il rappresentante legale della Puntese Diesel srl combinava con i vertici dell’assessorato ecologia ambiente del comune.

Come è noto la dirigente di quel servizio è stata indagata e poi è stato chiesto il rinvio a giudizio, con l’ipotesi di reato di truffa aggravata, falso ideologico, abuso d’ufficio e turbata libertà degli incanti. Con provvedimento disciplinare del Comune, nel mese di ottobre 2013, è stata licenziata, con l’accusa di aver “cucito addosso” alla Officine Meccaniche srl (da noi definita “società fantoccia”), alcune clausole del bando, che avrebbero impedito, se inserite nella “lex specialis”, la partecipazione di altre ditte alla gara, violando il principio della libera concorrenza. Del legale rappresentante della Puntese Diesel, essendosene dichiarata, qualche mese addietro, la morte in Senegal, dove la famiglia teneva importanti affari, anche lì appaltizi, la Giustizia ha dovuto stopparsi per l’evento sopravvenuto.

Sin da subito appena abbiamo appreso che il legale rappresentante della Puntese risultava deceduto in Senegal, scettici convinti, non abbiamo nascosto, che una così provvidenziale dipartita non poteva capitare così a proposito: magari per “risolvere” definitivamente i provvedimenti
giudiziari che si addensavano sul signor Amore?
Potremmo essere tacciati di cinismo, ma ci chiediamo: è tutto certo su questa morte “liberatoria”? 

In una città del Senegal il figlio del signor Amore gestisce il servizio di raccolta rifiuti: avendo constatato gli “arrangiamenti”, posti in essere dal signor Amore, ci sembra legittimo nutrire qualche dubbio sul suo decesso.

Sono stati fatti riscontri inoppugnabili delle autorità Italiane sull’improvvisa dipartita dell’imprenditore già sotto processo, che per il periodo 2002-2009 come ditta individuale Puntese Diesel, ha omesso di versare al fisco, in qualità di sostituto d’imposta, oltre quattro milioni di euro per ritenute codice 1001  ritenute d’imposta, sugli stipendi mensili, ai lavoratori dipendenti? E sempre per la stessa ritenuta per oltre un solo milione di euro dal 2010 al 2012 come società a responsabilità limitata della Puntese Diesel srl? Forse saremo stati influenzati da qualche “fiction”, ma di solito per molto meno, i buoni di turno intimano al cattivo “di tenersi a disposizione e non lasciare la dimora di residenza”.
Invece il signor Amore, può addirittura espatriare ed essere colto da morte improvvisa in Africa, nello stato del Senegal. Significa che il passaporto non gli era stato ritirato? Con una possibile appropriazione indebita (omesso versamento delle  ritenute 1001, fatte ai dipendenti e non riversate al fisco) di oltre cinque milioni di euro?

Per quanto ci è pervenuto in forma anonima, saremo costretti a narrare ancora e ulteriormente dei metodi corruttivi posti in essere, dal “defunto” legale rappresentante della Puntese Diesel srl, nei rapporti con la Pubblica Amministrazione.
Documenteremo, ancora una volta, come forse la corruzione fosse probabilmente diffusa, a prescindere del dirigente pro tempore della direzione ecologia, per accaparrarsi il ricco appalto della manutenzione, riparazione e lavaggio di tutti gli automezzi di proprietà dell’amministrazione comunale.

Appalto detenuto quasi in regime di monopolio sin dal 2002, lo scorso mese di maggio ricorreva, appunto, il quattordicesimo anno che bene (la partecipazione alla gara) o male ( gli aggiustamenti fraudolenti), prima come ditta individuale, poi come società uni personale e poi dal 2013 con la “società fantoccia” Officine Meccaniche, riconducibile comunque al defunto legale rappresentante della Puntese Diesel srl, lo stesso “imprenditore”(rischio di propri capitali pari a zero) é riuscito ad accaparrarsi un appalto pubblico milionario, quasi fosse in ipotesi un monopolista del mercato, sottraendo fraudolentemente decine di milioni di euro di risorse pubbliche, omettendo anche il versamento al fisco dell’imposta IRPEF mensile trattenuta in busta paga ai lavoratori..

Tutto questo con la colpevole quiescenza degli organi delegati al controllo, che ancor’oggi, malgrado gli eventi susseguitesi, consigliassero più la revoca che la proroga, tollerano inspiegabilmente, malgrado le nostre ripetute e circostanziate denunce, che la “società fantoccia” da oltre otto mesi, lucri,non meno di 15.000,00 euro, mensili, per un appalto che non si capisce a quale titolo avrebbe potuto gestire.
Su questa testata,  il 14 marzo e il 23 aprile, abbiamo pubblicato un articolo dal titolo: “Catania comunale “casa di vetro”? O di “specchietti per le allodole”?Direzione ecologia ambiente, bandi “mascariati” e appalti milionari pilotati con interpretazioni alla catanese del codice”di cui riportiamo, repetita iuvant, qualche paragrafo.

“La Direzione Ecologia del Comune di Catania, presieduta, a quel tempo dalla licenziata dottoressa Anna Maria Li Destri, si fece rifilare una perizia giurata stragiudiziale alterata per milioni di euro, dal legale rappresentante della Puntese Diesel srl, il Signor Amore Antonino, recentemente colto da “provvidenziale”quanto improvvisa morte, in Senegal, aggiudicandosi un appalto di oltre cinque milioni di euro. L’alterazione consistette nell’aggiunta della lettera “C” che era indispensabile per certificare il volume d’affari richiesto dal bando per partecipare alla gara. Infatti la falsa perizia venne inserita nella documentazione inviata al Comune per partecipare alla gara.
La doppia perizia, la tempistica di costituzione della società a responsabilità limitata, la tardiva assicurazione, la stranezza dell’essere l’unica ditta partecipante ad una gara così importante e il troppo contenuto ribasso d’asta avrebbero forse dovuto allertare con maggior tempestività le funzioni delegate al controllo.”

“Tuttavia avrebbero potuto farla franca, continuando alacremente a truffare risorse pubbliche col rinnovo appaltizio, se non gli avessimo scoperto gli altarini. Così costretti (la Li Destri e il “trapassato” signor Amore) a correre ai ripari, sarà costituita una società fantoccia, la Officine Meccaniche, che diventerà cessionaria del lucroso affare appaltizio, che il signor Amore, prima come ditta individuale e poi come società deteneva ininterrottamente da oltre due lustri.”

“Ricapitolando la Puntese Diesel srl, che era oggetto di pressanti indagine della Guardia di Finanza, cede, il 10 settembre 2013,un appalto di oltre cinque milioni di euro, ad una società fantoccia inattiva, alla data del 28 agosto 2013 Officine Meccaniche, i cui due soci detengono il 50% ciascuno delle quote societarie, con capitale di euro 2.500,00, (sic!) interamente versato! Amministratore della società è il signor Vincenzo Coco, cugino del signor D’Agata Vincenzo che è il genero del signor Antonino Amore, amministratore della Puntese Diesel, l’altro socio, della società fantoccia, è persona di fiducia da lustri e assiduo frequentatore della famiglia Amore. Così prima che venisse licenziata dal Comune, la direttrice Li Destri fa giusto in tempo ad autorizzare la cessione dell’appalto a questa società fantoccia che l’undici settembre 2013 (evocativo e foriero di disastri il giorno), subentrerà nel lucroso appalto come Officine Meccaniche” .

Alcune precisazioni: dunque l’ex dirigente Li Destri, immette nella gestione di un appalto milionario, la “società fantoccia” Officine Meccaniche, con solo 2.500,00 euro di capitale, senza beni strumentali, senza officina, che, per giunta, ha come sede legale una stanza di un appartamento condiviso con altre società; mentre la società cessionaria Puntese Diesel srl, quando nel 2009 si era aggiudicato, truccando le carte, l’appalto, aveva un capitale sociale di centomila euro interamente versato, beni strumentali, ponti, attrezzature, furgoni e anche un capannone che fungeva da struttura tecnica per svolgervi l’attività, tutto in proprietà nella persona fisica dell’amministratore  della Puntese Diesel.

Anche il più sprovveduto capirà bene che le garanzie in capo alla Puntese erano congrue per l’entità dell’appalto, mentre nulle e inconsistenti risultavano essere quelle della “società fantoccia” Officine Meccaniche.

Inoltre, non solo La Destri, ma anche gli altri dirigenti succedutesi, non vigilano sulle quote di trattamento di fine rapporto dei dipendenti che avevano demandato la gestione al datore di lavoro, conseguentemente, con molta probabilità l’11 settembre 2013, col passaggio dell’appalto alla società fantoccia, anche il futuro di decine di padri di famiglia è stato messo a rischio. Dove sono finite quattrocentomila euro di quote di trattamento di fine rapporto dei dipendenti che avevano optato che a gestirle fosse la Puntese Diesel srl?

Così l’ex direttrice Li Destri, nell’ultimo scampolo di tempo rimastole come dipendente comunale, confeziona, nella redazione del bando per il nuovo appalto, probabilmente una norma cucita addosso alla Officine Meccaniche, che avrebbe dovuto blindare la “società fantoccia”, dall’indebita partecipazione all’appalto di altre società concorrenti, mediante il requisito della capacità tecnica, richiesta nel bando, pari a due milioni di euro di fatturato di manutenzione di un solo committente, che la società fantoccia avrebbe potuto vantare, per averlo acquistato, seppure fittiziamente, mediante l’acquisizione del ramo d’azienda della società Puntese Diesel.

La levata di scudi del sindacato Fiadel con il coordinatore territoriale Carmelo Condorelli, finalmente, riuscirà a fare breccia, con la conseguenza che la dirigente per questo sarà licenziata con provvedimento disciplinare.

Il licenziamento della dottoressa Li Destri, non produce alcun effetto positivo nel ripristino delle regole di legalità, complice l’inerzia amministrativa dei vertici burocratici subentrati. Succede infatti che prima il facente funzione dottore Puglisi e poi il dottore Italia, titolare ad interim, dell’Ecologia, non solo non tagliano la “manciugghia”alla “società fantoccia”, ma addirittura il dottore Italia, con una serie di proroghe trimestrali, tutte concesse con violazione del codice degli appalti, mantiene, fino al momento in cui stiamo scrivendo, la “società fantoccia” a gestire l’appalto. Malgrado abbiamo inequivocabilmente dimostrato come la “società fantoccia” non abbia titolo per continuare a lucrare oltre 15.000,00 al mese, l’inerzia colpevole dei vertici della direzione ecologia e ambiente, non causa forse un consistente danno erariale?

Ora immaginando di salire su una macchina del tempo, torniamo indietro tra ottobre e novembre del 2008, sbarchiamo a San Giovanni la Punta nel capannone dove la Puntese Diesel ha la sede tecnica. Ben mimetizzata, tra gli arredi dell’ufficio, una telecamera a circuito chiuso, che surrogherà due dei nostri sensi percettivi. I personaggi visti e ascoltati sono: il titolare della (allora) ditta individuale Puntese Diesel, signor Amore Antonino, e un funzionario della direzione ecologia e ambiente del comune, di cui omettiamo le generalità seppure a nostra conoscenza.

Precisiamo che il regista delle riprese è lo stesso signore Amore, che ripetutamente si preoccupa di sistemare al meglio la telecamera per delle buone riprese, che a parte l’audio di bassa qualità, sono accettabilmente chiare.

Appena giunto, il funzionario della direzione ecologia, dopo i convenevoli di rito, consegna, al signor Amore, un rotoletto di fogli A4, esclamando ” questa è la versione definitiva”. Avuti i fogli per le mani, il signor Amore srotola ogni foglio per allagarli e li ripassa al funzionario comunale, che accuratamente e con diligenza, tratta i fogli restituitigli, passando in un angolo di essi il correttore.

“Questa è la versione definitiva”-esclama il funzionario, intendendo la stampa del  bando che trascorso qualche mese, nel 2009, si sarebbe nuovamente aggiudicato il signor Amore con la modifica della perizia.

Mentre il funzionario comunale, è tutto intento a cancellare qualcosa nella versione definitiva di quello che sarebbe stato il nuovo bando, il signor Amore, esce dal campo visivo della telecamera, per rientrarvi dopo pochi secondi.

Poco prima di risedersi di fronte al funzionario comunale che era andato a trovarlo, infila la mano destra in tasca tirando fuori una mazzetta di banconote da 50 euro.
Contatene 30, una sull’altra, avendo come base la scrivania, le raccoglie piegandole in due e li consegna al funzionario comunale che li intasca.

Il video dura circa 45 minuti, la parte saliente che abbiamo raccontato poco più di sette. Non occorre andare oltre riguardo la registrazione video, che metteremo in rete se è quando la Magistratura, cui abbiamo trasmesso con esposto del 3 giugno 2014, ce lo consentirà ma alcune brevi considerazioni vanno fatte.

Già con la perizia modificata, avevamo senza mezzi termini, affermato che quell’appalto del 2009, era stato aggiudicato irregolarmente, con le ulteriori nuove fonti, risulterebbe che il signor Amore abbia più volte agito illegalmente.
Sarà arrivato il momento, finalmente, che il dirigente preposto alla direzione ecologia e ambiente revochi, senza ulteriore indugio, l’appalto alla “società fantoccia” Officine meccaniche, per non aggravare le sue probabili responsabilità per danno erariale?

 

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Redazione Iene Siciliane

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