Catania “E’ Donna”: il consiglio elegge la Raciti. Con la “benedizione” di Don Raffaè

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di Iena Megafono

Con la “benedizione”, si dice, di don Raffaé il consiglio comunale di Catania ha il primo presidente donna: Francesca Raciti. Dalle campagne di Ramacca, tra un tuffo in piscina e un giro a cavallo, don Raffaé avrebbe indicato, ma sarebbe meglio dire obbligato, i suoi uomini a far convergere i voti su Raciti. Ufficiale, invece, il voto del Pdl. A confermarlo è stato l’ex capogruppo Nuccio Condorelli. La neo presidente ha avuto quasi un plebiscito, 39 voti su 43, una scelta che parrebbe abbia avuto il sapore dell’elezione di una “Miss”.

La ragazza gode di grande simpatia e questo avrà certamente influito, ma senza troppi giri di parole è bene dire che non ha mai brillato per impegno politico. Non si è mai distinta più di tanto. E’ stata una consigliera assai muta. E se non fosse stato per alcune dichiarazioni inviate alla stampa, ma redatte dallo staff di Enzo Bianco, e qualche intervista in tv, i catanesi che non frequentano Le Capannine e La Collegiata, non avrebbero mai sentito o letto il suo nome.

Ma come leggere questo risultato? E’ stata una prova generale per fare una grande ammucchiata politica? Quanto avrà influito la condanna di Berlusconi? Nel centro destra sono pronti al fuggi fuggi? Diciamolo: l’elezione di Raciti è di fatto un “regalo” a Enzo Bianco, un modo per attivare una linea di credito. Del resto è ormai certo che gli scenari politici sono destinati a mutare.
Il Pdl si scioglierà come neve al sole, così come è accaduto con il Movimento per l’Autonomia. Il ritorno di Forza Italia, senza Berlusconi in campo, suscita grande incertezza e apre la strada alla nascita e alla crescita di altre forze politiche. Gli ex An da tempo si stanno riorganizzando e proprio a Catania potrebbero trovare il proprio leader: Nello Musumeci. Molti esponenti del Pdl sarebbero pronti a trovare altra collocazione, un po’ come hanno fatto gli ex Mpa(forse teleguidati da don Raffaé). Insomma: potrebbero aprirsi nuovi scenari. Con Berlusconi messo ko dalla sentenza della Cassazione potrebbe essere tutto più facile e veloce. Va aggiunto che l’ipotesi di elezioni nazionali anticipate non è da escludere e questo potrebbe accelerare ogni nuova operazione politica, questa volta con la benedizione degli elettori.
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Redazione Iene Siciliane

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