Altre dichiarazioni nella mattinata a Librino di presentazione della candidatura di Bianco…A cura di iena politica
Una location significativa a Librino. “C’è chi annuncia la propria candidatura – afferma Federica Quattrocchi, responsabile di un comitato – in una riunione a Palazzo degli Elefanti, una sede istituzionale ma chiusa, e chi come Enzo Bianco invece è qui con noi in un luogo aperto, a piazza dell’Elefante, tra la gente, in un quartiere difficile”.
E c’è chi sottolinea altri aspetti:
“sono nati già quaranta comitati, nei quartieri e all’interno di vari ambiti professionali – prosegue Roberto Nicotra, responsabile comitato sportivi catanesi -. Abbiamo iniziato a riunirci con improvvisazione ma con passione, convinti di poter dare il nostro contributo perchè crediamo nelle potenzialità di Catania. Abbiamo raccolto finora più di 6000 firme, certificate con il documento di identità, a sostengo della candidatura di Enzo Bianco e continueremo ancora nelle prossime settimane”.
Mentre Enzo Bianco ricorda quanto fatto:
“Durante la mia sindacatura abbiamo operato molto nei quartieri, ma nonostante questo, l’attenzione mediatica è stata concentrata di più sul centro storico. Nella prossima amministrazione dovremo mettere come primo obiettivo il recupero delle periferie. Oggi partiamo da Librino, un quartiere difficile e simbolico, dove solo grazie all’impegno di alcuni privati, come il mecenate Antonio Presti, ci sono segnali incoraggianti. Da sindaco mi impegnerò per dare un futuro migliore ai quartieri disagiati: Librino, San Giorgio, Pigno, Zia Lisa, Nesima, Monte Po, Trappeto, il Fortino, San Cristoforo, la Civita, Picanello, Villaggio Dusmet, Villaggio Sant’Agata, Vaccarizzo, San Giovanni Galermo”.
Ma il Pd è sempre “croce e delizia”. Allora? “Il Pd –dice Bianco– deve essere un partito moderno, forte e aperto. Le elezioni regionali ci hanno consegnato un partito al 9.3% e un centrosinistra al 19.1%, meno di 1/5 dei votanti e meno di 1/10 degli elettori. Non abbiamo bisogno, dunque, di una candidatura di testimonianza ma di un progetto alto e forte. Ho colto con soddisfazione alcune aperture da parte di esponenti del mio partito, come l’on. Raia, per un percorso aperto e condiviso, ma non basta. E’ necessario un coinvolgimento diverso dei nostri elettori e di coloro che pur avendo votato altri partiti, possano riconoscersi pienamente sotto una buona amministrazione”. E poi le sue impressioni che lo spingono alla scelta:
“sento in città un grande impulso, una voglia di riscatto. L’entusiasmo di questi ragazzi, delle donne e gli uomini dei comitati civici che hanno raccolto le firme mi ha convinto a candidarmi a sindaco”. Con queste parole annuncia la sua scelta di dedicarsi a Catania.
“I problemi sono molti – conclude – ma non possiamo permettere che Catania precipiti in questo declino. E’ necessario mettere in campo un progetto civico che faccia emergere le migliori energie del mondo della cultura, dell’imprenditoria, del volontariato, del lavoro, creando una squadra con giovani di valore, pieni di energia e con chi ha esperienza e professionalità. Una città che ritrovi la sua centralità in ambito culturale, sociale, di sviluppo economico. Ci attende un lavoro immane, ma come dicevano gli antichi capitani sopra le loro navi circondate dalla nebbia ‘fischiamo e avanti tutta’”.
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