Giorni fa abbiamo appreso dalla cronaca che la nostra città ha raggiunto e mantenuto saldamente il primato, nella quale  si paga  la tassa sui rifiuti più alta d’Italia. Questo primato va opportunamente segnalato, anche grazie  agli  abitanti di questa città (non tutti per fortuna) ce lo siamo scientemente guadagnato e “difeso” strenuamente. Questo problema è tale, che chiunque la governi non riesce a trovare una soluzione adeguata ,dovuto alla inciviltà di una corposa fascia di popolazione refrattaria ad ogni  regola di convivenza civile.

Il dato reale è questo e non ci sono scusanti. Il Presidente  e il governo regionale ,ha varato recentemente una legge che dà il via all’iter per la costruzione di due termovalorizzatori in Sicilia (finalmente-meglio tardi che mai), una scelta razionale e funzionale alla risoluzione del problema. La validità di questa scelta, sgombra il campo  dalle precedenti “contorsioni” legislative adottate in passato, che di fatto hanno fallito e prodotto una “fioritura” di “munnizza” in ogni dove, con buona pace degli ambientalisti che sognano una “utenza e un isola che non c’è”. Speriamo che i tempi di realizzazione siano brevi.

Dopo questa visione generale e regionale del problema rifiuti, affrontiamo la tematica relativa alla storica evasione della TARI nella nostra città,che per quanto si sà è regolarmente pagata soltanto dal 50% dei catanesi, non abbiamo notizia al momento che questo trend sia destinato ad aumentare.

Pur consapevoli delle difficoltà attinenti, ma considerato che non viviamo più nel 900, ma in una fase storica in cui le procedure informatiche dominano e governano il quotidiano di tutti noi, desideriamo suggerire, pur non essendo esperti, al sig Sindaco  una soluzione praticabile per fare emergere il restante 50% di incalliti e convinti evasori, certi della loro comprovata immunità, derivante dall’inerzia storica, per la loro individuazione, così vanificando il principio di pagare tutti per pagare meno.

Sig. Sindaco non sarebbe infatti il caso ad esempio, di procedere con l’incrocio dei  dati anagrafici e relative utenze???Confidando in un Suo operativo intervento, che miri a far capire agli evasori che la TARI non è un “pizzo di stato”, scusi, nel caso un  “pizzo comunale”, vista la confusione  di recente ingenenerata  in materia di tasse.

L’OSSERVATORE  CATANESE.

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Iene Sicule

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