Catania e lo sport piangono Ignazio Marcoccio

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Si è spento lo storico dirigente della squadra di calcio. Fu sindaco e uomo che ha amato la sua città

di iena rossazzurra

Catania perde uno dei suoi “figli” più conosciuti e amati. Se n’è andato Ignazio Marcoccio (nella foto), per gli amici “‘Gnazio”: chi non lo ricorda sotto l’Etna come presidente del calcio Catania e anche sindaco della città nei primi anni Settanta? Nato nel 1913, Marcoccio rappresenta una delle figure più significative di quelli che molti catanesi ricordano come gli “anni belli”- gli anni Cinquanta e Sessanta, quelli della “Milano del Sud”.

L’elenco delle cariche ricoperte da Marcoccio è lungo e le ultime, solo in ordine cronologico sono le seguenti: presidente onorario del Catania Calcio e vicepresidente del Teatro Stabile. La sua storia s’intreccia, soprattutto, con quella della squadra di calcio e in generale con lo sport, non caso Marcoccio era anche dirigente del Coni.

Il 16 marzo 1959 viene nominato commissario straordinario del Catania Calcio dal presidente della Lega Nazionale Professionisti, Pasquale. La società rossazzurra è sull’orlo del fallimento. Marcoccio riesce a salvare la squadra. Il sindaco Luigi La Ferlita gli concede anche un mutuo di 120 milioni di lire. Con Michele Giuffrida e Silvestro Stazzone può così cominciare a ricostruire la squadra. Confermato Carmelo Di Bella come allenatore, il Catania è subito promosso in A e gioca sei stagioni consecutive nella massima serie. Con risultati eccellenti e partite memorabili: anche gli squadroni “lasciano le penne” al Cibali. Lascia solo il 25 ottobre 1969, quando la squadra passa ad Angelo Massimino, un altro personaggio storico che ha segnato un’epoca, prima della morte nel 1996 in un incidente automobilistico.

“Con la morte di Ignazio Marcoccio se ne va un pezzo di storia della citta’ di Catania”: e’ il commento a caldo del presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo alla notizia del decesso di Ignazio Marcoccio. Ha aggiunto Lombardo: “ho conosciuto Marcoccio negli anni settanta e di lui custodirò per sempre il ricordo di un uomo d’altri tempi. Una persona amabile, cordiale, che ha speso la sua vita al servizio della città di Catania, da semplice cittadino, da amministratore lungimirante e da straordinario dirigente sportivo che insieme a Carmelo Di Bella ha scritto alcune delle pagine più belle della storia del Calcio Catania, promuovendo allo stesso tempo la realizzazione di importanti impianti sportivi. Un gran signore che lascia un vuoto difficilmente colmabile”.

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Redazione Iene Siciliane

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